La mostra al Santa Maria della Scala è curata da Elena Conti
SIENA. Dal 4 al 31 ottobre torna all’interno del Complesso Museale Santa Maria della Scala la mostra Cavalli d’Autore, a cura di Elena Conti. La mostra come sempre pone l’attenzione sulle diverse interpretazioni artistiche della figura del cavallo, protagonista indiscusso di questa collettiva d’arte.
“Osservando le opere si prova lo stesso sentimento ancestrale che pervade chiunque si trovi in presenza di animali dalla carica simbolica forte quanto quella incarnata dai cavalli: in tutte le culture antiche, infatti, il cavallo è stata un’icona di potere, prestigio, libertà ed è sempre stato associato a valori esclusivamente positivi” – ha scritto Diana Di Nuzzo presentando per il suo ritorno in Italia, le opere dell’artista argentina Vivianne Duchini che sarà presente a Siena con una sua scultura in bronzo. Questa frase può essere estesa a tutte le opere presenti quest’anno a Cavalli d’Autore, appuntamento al quale si partecipa esclusivamente su invito, che coinvolge pittori e scultori che rappresentano il cavallo nei modi più diversi e con le tecniche più particolari. La mostra – inserita nel programma “Go-kart 2024 la Stella di Brio” di Stefano Berrettini – vuole esprimere l’amore profondo che da sempre lega la città di Siena al cavallo, che per la sua bellissima forma anatomica e la grazia dei movimenti, è sicuramente uno degli animali più raffigurati nell’arte.
Gli artisti di questa edizione provengono da Albania, Argentina, Bulgaria, Canada, Mongolia e Stati Uniti, Italia. Ci saranno opere di grande impatto emotivo. Come per le precedenti edizioni, la scelta della curatrice è stata quella di voler colpire il visitatore proponendo opere uniche per dimensioni, tecniche, colori e per i messaggi che le opere stesse veicolano. Gli artisti presenti hanno appositamente realizzato per Cavalli d’Autore 2024, opere con al centro il cavallo, con raffigurazioni che propongono la loro visone più intima e tecniche diverse di pittura e scultura. E’ stato bello vedere in questi ultimi mesi l’impegno degli artisti coinvolti, che dal momento che sono stati invitati hanno iniziato a dipingere o scolpire un vero e proprio omaggio al cavallo, simbolo di bellezza, da sempre protagonista della vita dei senesi.
Una mostra teatrale? La voglia di impressionare il visitatore? Perché no. Sicuramente una mostra da vedere e commentare, perché uno degli scopi dell’arte è suscitare emozioni, scuotere i sentimenti e liberare le riflessioni. Ogni anno è cresciuto l’interesse per questo appuntamento, (10mila ingressi al museo nel periodo di Cavalli d’autore) ma anche all’esterno delle mura cittadine, perché è proprio all’esterno che c’è la necessità di veicolare e far percepire l’amore profondo che lega i senesi al cavallo. Lo scorso anno alcuni artisti furono invitati a dicembre per concludere Cavalli d’autore in una galleria romana, e a marzo si è svolto a Città della Pieve, nel prestigioso spazio espositivo Alexander Kossuth, una sorta di gemellaggio simbolico, con una mostra dedicata al cavallo che ha coinvolto molti degli artisti dell’appuntamento senese.
Per questa edizione espongono: Luisa Albert, Tommaso Andreini (Palio 2016), Lara Androvandi (Maasgalano 2024), Enrica Capone, Elena Conti, Ilaria Di Meo, Vivianne Duchini, Michi Grassi, Wolfgang Alexander Kossuth, Erika Lavosi, Carol Marano,Fabio Mazzieri (Palio1985), Stephen Mcgarva, Graziano Moscatelli, Sandra Petreni, Rita Petti (Palio 2005), Daniele Righi Ricco, Giovanna Romano, Mauro Russo , Federico Severino, Massimo Stecchi (Palio 2019), Iva Todorova, Yu Wang, Armand Xhomo, Daniele Zacchini
Come introduzione alla mostra l’opera di Renato Ferretti, Intreccio di pace. Opera realizzata con 10mila rametti di ulivo verdi, potati tra febbraio e dicembre dello scorso anno, simbolo di pace e speranza, in un periodo scosso da venti di conflitto. Il cavallo di ulivo, emblema millenario di riconciliazione, vuole essere portavoce di un messaggio universale di unità e dialogo.