Al via la rassegna di cinema "Crescere in pace: la conoscenza tra i popoli al cinema" con la proiezione di quattro grandi film
SIENA. Il Novecento, secolo di guerre e di ricostruzioni. Raccontato senza sconti, puntando lo sguardo sui difficili rapporti tra i popoli. Con l’occhio spietato del cinema d’autore. O meglio ancora di autori contemporanei che sono la vera sorpresa della rassegna “Crescere in pace: a conoscenza tra i popoli al cinema”, curata da Visionaria nell’ambito del progetto “Danze, immagini e riflessioni su storia, politiche e azioni” promosso dallo sportello Europe Direct dell’Università di Siena, nell’ambito dell’anno europeo dello sviluppo, insieme all’Associazione culturale Visionaria e la Compagnia ADARTE in collaborazione con l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario e con il patrocinio dei Comuni di Siena e Poggibonsi.Il cortile del Rettorato dell’Università di Siena ospiterà quattro proiezioni ad ingresso gratuito. Si comincia con una grande anteprima: il film “I Ponti di Sarajevo” – non ancora uscito nelle sale – una coproduzione di grande respiro che mette assieme molti Paesi europei (Francia, Italia, Svizzera, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Germania e Portogallo) e tanti autori contemporanei: Ursula Meier, Aida Begic, Leonardo Di Costanzo, Jean-Luc Godard, Kamen Kalev, Isild le Besco, Sergei Loznitsa, Vincenzo Marra, Vladimir Perisic, Cristi Puiu, Marc Recha, Angela Schanelec e Teresa Villaverde. La proiezione, a cura di Visionaria, è realizzata in collaborazione con il Balkan Florence Express di Oxfam Italia ed il film si chiede che cosa rappresenta Sarajevo nella storia contemporanea e dentro la memoria collettiva europea, cento anni dopo il colpo di pistola sparato il 28 giugno 1914 dall’anarchico Gavrilo Princip all’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero austro-ungarico. Un omicidio considerato la causa scatenante della Prima Guerra Mondiale che precipitò l’Europa nel caos e nel sangue.
Prossimi appuntamenti della rassegna. Tre sono le altre proiezioni in programma, tutte incentrate sulla ricostruzione sociale dei paesi a seguito di una guerra: Si parla di secondo dopoguerra italiano con la commedia “Una vita difficile” di Dino Risi (5 giugno) con Alberto Sordi, Lea Massari e Claudio Gora. Ambientato sul Lago di Como nell’inverno 1944 è la storia di Silvio Magnozzi, partigiano romano che è sul punto di essere ucciso da un tedesco e viene salvato da Elena, figlia della proprietaria di un albergo con cui nascerà una relazione. Le ultime due proiezioni previste sono “Francesca” di Bobby Paunescu (10 giugno) film dedicato alla transizione democratica della Romania nell’Unione Europea, e “Il Segreto di Esma” di Jasmila Zbanic (11 giugno) sul difficile lungo dopoguerra in Bosnia Erzegovina.