Bella interpretazione de La Venexiana ai Rinnovati
SIENA. L’edizione 2011 del Festival ha come tema conduttore i sentimenti, che la musica racconta tessendo un filo ininterrotto attraverso i secoli. Contemporaneamente Barocco vuole proprio alludere a questa corrispondenza tra passato e presente attraverso una serie di eventi ( dal 7 al 25 ottobre), che coinvolgono numerose forme artistiche: architettura, teatro, cinema, lasciando un posto privilegiato alla musica.
Sabato 8 ottobre è andato in scena al Teatro dei Rinnovati La Venexiana con Le intemperanze di Cupido, sotto la direzione di Claudio Cavina e la voce del soprano Roberta Mameli.
Claudio Cavina, il più affermato controtenore italiano, ha fondato nel 1995 l’ensemble La Venexiana, formato da violini, viola, violoncello, violone, arpa, tiorba, clavicembalo, assumendo contemporaneamente i ruoli di cantante e direttore. Nel corso degli anni l’ensemble si è specializzato nell’interpretazione delle composizioni di Monteverdi, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale .
Claudio Monteverdi (1567- 1643) si può considerare il musicista più significativo per una nuova musica tra il ‘500 ed il ‘600 e per l’inizio della grande tradizione del melodramma italiano. Lo spirito di ricerca che anima Claudio Cavina, o per meglio dire il desiderio di portare il passato al pubblico moderno con forza innovativa, sostenuto da numerose esperienze e da una sensibilità musicale unica, lo ha spinto a chiedersi che cosa mai poteva succedere dall’incontro della musica Jazz con quella di Monteverdi: i due mondi potevano avere un punto di incontro? Dopo aver ascoltato “Ohimè ch’io cado” dal Quarto scherzo delle ariose vaghezze (Venezia 1624), direi proprio di sì e l’incontro è veramente felice , perché crea un ritmo veramente incredibile. Tuttavia questo avviene senza che Claudio Cavina ed i suoi musicisti cambino nemmeno una nota delle partiture originali. L’ensemble non fa altro che applicare tutta la sua esperienza e conoscenza dei madrigali e delle opere di Monteverdi nell’esecuzione, facendosi accompagnare da suoni jazzistici prodotti dal violone di Alberto Lo Gatto e dall’arpa di Chiara Granata. Anche nel “Lamento della ninfa” dall’ Ottavo libro dei Madrigal (Venezia 1619) emergono le dissonanze del Jazz. Particolarmente adatta a rendere questo tipo di musica è la modulazione della voce di Roberta Mameli, che canta con grande passione e professionalità. Nel repertorio della serata figurano Biagio Marini (1594- 1663) con Pascaglio, Tarquinio Merula (1595- 1665) con Canzonetta Spirituale sopra la Nanna e Nicolò Fontei (?- d. 1647) Pianto di Erinna. Nel repertorio è stata inserita un’aria da Il ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi che non era in programma. Il tutto si alterna a sinfonie dello stesso autore. La serata si è chiusa con un caloroso applauso del pubblico presente.
Il prossimo appuntamento musicale a Siena è per venerdì 14 ottobre nella Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico alle ore 21: Vivabiancaluna Biffi “Fermate il passo”, poesie d’amore da cantare alla viola nell’Italia del Cinquecento.