Innovazioni al Festival di danza contemporanea
di Lorenzo Croci
SIENA. Quest’anno il Festival di danza contemporanea ha deciso di trascendere il conformismo e di tuffarsi in un’avanguardia fuori dal normale cambiando i soliti clichè degli spazi urbani a Siena. Non più spettacoli di danza nei consueti teatri ma performance come frutto d’interazione tra l’artista e l’abituale cliente nei luoghi più suggestivi della città. Sarà questo, definito “lo spettatore inaspettato”, il leit motiv della manifestazione che prenderà luogo a Siena – in orari diversi – dal 17 al 19 Ottobre. Al cliente potrà accadere di immergersi inconsapevolmente in una performance artistica, di camminare distrattamente per le vie del centro e imbattersi in uno spettacolo, di ficcare il naso nella vetrina di un elegante atelier di moda e assistere inavvertitamente ad una installazione artistica che trasforma un manichino immobile in una danzatrice che emoziona e si emoziona. “Il nostro Festival – unico made in Siena – ha deciso di focalizzarsi su questa linea con l’intento, non soltanto di divertire e di promuovere, ma anche di accelerare una possibile conoscenza verso questo scenario che da diversi anni sta conoscendo un repentino sviluppo di vari festival e associazioni contrastato solamente dalla scarsa attenzione della Regione, perché da parte del pubblico sono state riscontrate numerose risposte positive” ha sottolineato il direttore artistico Marcello Valassina.
Con Confi. Dance, dunque, in luoghi come le Logge del Papa o il Complesso di Santa Maria della Scala fino alla Galleria PortaSiena o Max Mara (entrambi ringraziati per la collaborazione alla realizzazione della manifestazione) lo spettatore potrà non solo osservare ma essere parte integrante dello spettacolo, perché – come ha concluso la coreografa nonché una delle protagoniste assolute dell’evento Francesca Selva : ”la nostra innovazione si catalizza su 3 punti chiave, ossia sulla capacità di animare diversi luoghi e di lavorare in maniera multidisciplinare, sulla capacità di creare lavoro in un momento tragico come questo e sulla volontà della compagnia di far rete, ossia di proporre, nel nostro specifico ambito, formule lavorative per via telematica.