SIENA. Un Concerto di Pasqua ben due settimane dopo la Pasqua?! Si, è strano, ma la ragione è che nella nostra città sta diventando difficile e complicato ottenere una sede in cui eseguire un concerto, persino quando è dedicato alla musica sacra, come in questo caso.
Il Coro Vico Alto di Siena intende effettuare, anche con questo concerto, un’operazione culturale originale presentando una Messa che si componga, come le tessere di un raffinato mosaico, di alcuni fra i più grandi spunti di religiosità che la nostra civiltà ha saputo esprimere attraverso la musica nell’arco di circa due secoli. Il Kyrie, l’invocazione di apertura, è tratto dalla Messa in Sol maggiore D167 di un giovanissimo Franz Schubert, che, a ridosso del Congresso di Vienna, convocato per rimettere ordine in senso teutonico nell’Europa di inizio ‘800, scrive una musica agile, ma tuttavia precisa e rigorosa nella sua misura di sacralità. Il Credo è tratto invece dalla Missa Pontificalis di don Lorenzo Perosi, sacerdote dotato di una grande sensibilità verso la preghiera e perciò capace di trasporla in sentimento musicale: quale preghiera più alta della dichiarazione di fede con i suoi momenti di misticismo e di esaltazione! Per arrivare poi alla Messa da Requiem del grande W.Amadeus Mozart con il suo potentissimo e dolcissimo ‘Confutatis, Maledictis’, legato, quasi senza interruzione, al Lacrymosa, di una semplicità imponente che sa però toccare le corde più profonde dell’animo.
Ma il momento spiritualmente più centrale lo affideremo a Gioacchino Rossini con il suo Stabat Mater: il ‘Quando corpus morietur’ esprime tutti gli aspetti della Passione anche se la sua scrittura non segue assolutamente i rigidi dettami ecclesiastici del tempo, ma spazia nella musicalità di stampo operistico. Il Gloria per la Resurrezione sarà tratto dalla Messa in Re di Antonin Dvorak, ricca di sonorità poco conosciute a noi mediterranei, seguito dall’Agnus Dei, delicatissimo, che termina con una superba e quanto mai attuale invocazione alla pace…
In ultimo, dal Messia di Frederick Haendel, l’Halleluya, famosissimo, magnifico, travolgente, che, come le guglie di una cattedrale, ci trasporta verso le altezze del cielo… e lì ci abbandona!
Tutto questo nella chiesa di San Girolamo in Campansi (che ringraziamo per la sincera ospitalità) alle 17 di domenica 10 aprile con l’accompagnamento al pianoforte di Angela Castellarin e sotto la direzione competente di Pia Palmieri. L’ingresso è libero.