
di Paola Dei
SIENA. L’11 dicembre alle ore 15 nella sala ANICA di Roma é stata proiettata la prima internazionale del film di Alberto di Giglio: Con il vento nel petto, dedicato alla vita ed alle opere di Contardo Ferrini, accademico romano, patrono dei giuristi e delle Università Cattoliche.Una figura che ben concilia la frase con la quale Pio XII definì nel 1947 il professore universitario da lui proclamato Beato: “I santi sono degli eroi che hanno il piede in terra e l’animo in cielo….”, una citazione che Alberto di Giglio, regista, produttore e sceneggiatore insieme a Marco Invernizzi, ha sintetizzato pochi fotogrammi prima della fine del film documentario, nell’immagine di un pino con le radici ben piantate a terra che si erige verso il cielo grazie ai suoi aghi sventolanti e capaci di assorbire chili di anidride carbonica per restituircene tre volte tanto di ossigeno. Una rappresentazione di grande generosità che lo stesso regista ricorda con commozione dicendoci con la semplicità che lo caratterizza:” Eravamo stanchi…..ed era un tempo bruttissimo….ma poi….nulla accade a caso….e abbiamo visto questo pino!”
Insieme con lui, intervistati dall’attrice Marta Bifano, e introdotti da Andrea Monda di Tv2000 e Andrea Canali di ANICA, i suoi collaboratori, gli attori, la moglie del disegnatore, il musicista, la troupe e Pippo Franco, commossi dalla potenza e dalla delicatezza con la quale Alberto è stato capace di far rivivere l’esistenza e l’intelligenza del grande testimone Verbano al quale ha restituito vita e storia unite alla capacità di regalarci ancora un miracolo, quello di elevare i nostri cuori e farci comprendere il senso profondo dell’esistenza purificando le nostre emozioni con la capacità di replicare forme di esperienza e un pezzo di storia altrimenti sconosciuto ai più. Nessuno dei volti presenti alla serata tradiva il senso di beatitudine e di pace che si respirava nella sala dove i sinonimi di correttezza, rettitudine, spiritualità si sono materializzate e si sono realizzate pienamente nella sfera dell’esperienza umana.
Appare molto difficile parlare di ragione usando la fede, così come appare molto difficile parlare di fede usando la ragione o essere solidi mentre si é raffinati e sensibili, Contardo e con lui Alberto attraverso l’essere, il sentire, l’agire, il conoscere hanno reso concreta e oggettiva la soggettività senza pretendere di darci delle risposte ma fornendoci gli strumenti per un dialogo interiore con noi stessi ridimensionando certi nostri modi di essere e permettendoci di comprendere pienamente il potenziale di altri.
Le musiche di Beppe Frattaroli, amalgamate perfettamente con la fotografia che alterna i volti e la natura, ci hanno permesso di cogliere attraverso canali più profondi il senso reale della beatitudine al di là delle umane emozioni, la sceneggiatura pulita scritta insieme a Marco Invernizzi, autore anche di un libro sul Beato di Verbania da un’idea dell’Associazione Piccola Porziuncola di Verbania, ci ha fatto entrare nella vita del grande giurista mentre i disegni di Spartaco Ripa hanno alleggerito il percorso spesso complesso e intellettualmente molto alto del protagonista.
Una linea fra città diverse attraversa Milano, Suna, Berlino, Pavia, Messina e Modena, e scandisce momenti fondamentali attraverso i quali si realizza un disegno divino accompagnato dalle voci narranti di Massimo Dapporto, Rosario Tronnolone e Piero Bernacchi intervallate dalle interviste ad esperti del mondo cattolico ed accademico e unite alle parti recitate da Stefano Grillo, Bruno Furini e Sebastiano Russo.
Il viaggio del Beato nella nostra terra termina in due luoghi che custodiscono l’uno il cuore nella Cappella di Santa Lucia a Suna e l’altro il corpo nella Cripta dell’Universià Cattolica del Sacro Cuore del padre Agostino Gemelli che a Ferrini si ispiró per tutta la vita. Uomini tutti d’un pezzo, che, seppur divisi nel corpo con le loro anime grandi si sono uniti agli aghi di un pino sventolante per regalarci ancora una volta una boccata di ossigeno.
Il film documentario partirà a breve per un viaggio che dal Verbano porterà la vita e le opere di Contardo in giro per l’Italia Con il vento nel petto.