Dopo il successo di "Siena Brucia" il giornalista fiorentino sarà nuovamente ospite della Libreria Mondadori. L'appuntamento è per venerdì 15 Marzo alle ore 18.30
SIENA. Tappa senese per il nuovo libro di David Allegranti “Come di diventa leghisti-Viaggio in un paese che si credeva rosso e si è svegliato verde” pubblicato da UTET.
Dopo il grande successo di “Siena Brucia” il giornalista fiorentino sarà nuovamente ospite della Libreria Mondadori in via dei Montanini 112. L’appuntamento è fissato per venerdì 15 Marzo alle ore 18.30 insieme a Orlando Paris e Pino di Blasio.
C’era una volta una terra in cui il centrodestra era condannato all’opposizione e il tempo era scandito al ritmo placido delle feste dell’Unità. Nessuno scandalo nazionale o burrasca
elettorale sembrava importante, nessuna alternanza era prevista: che il partito si chiamasse Pci o Pds, Ds o Pd, poteva andare sul sicuro perché lì, si sa, “votano tutti a sinistra”. Poi un bel giorno tutto è cambiato.
Alle elezioni del 2018 la cosiddetta “Toscana Rossa” ha perso nel giro di qualche mese i sindaci di Massa, Siena e Pisa, dove la Lega è cresciuta di quasi 25 punti percentuali in soli
cinque anni. Nel 2019 si voterà a Livorno, finora amministrata dai Cinque stelle, e Firenze, banco di prova degli ultimi scampoli di renzismo. Intanto Susanna Ceccardi, giovane e agguerrita sindaca salviniana di Cascina, punta alle regionali del 2020, e c’è chi dice che rischia di vincerle.
Partendo da Pisa e allargando lo sguardo alle macerie rosse di tutta la regione, David Allegranti costruisce una rigorosa e documentata analisi di questa sconfitta che è anche un
reportage di viaggio nel paese reale, qui dove gli edicolanti vendono più “La Verità” del “Manifesto” e dove le vecchie sedi del Pd vengono dismesse e cedute alla rampante sezione locale della Lega, qui dove gli anziani si rifiutano di affittare agli immigrati, i vecchi sindacalisti Cgil si candidano con la Lega e i parroci si sentono gli ultimi a resistere
all’assalto, asserragliati nelle mense della Caritas sotto continuo attacco degli assessori
leghisti.
Perché il cambiamento non si ferma allo stile comunicativo di Salvini e non è nato dal nulla: è figlio della stanchezza e del senso di abbandono della gente comune, degli Arci deserti che negli anni hanno perso la comunità che li animava.
Solo attraversando questa terra risvegliata da un torpore lungo cinquant’anni si può capire che cosa sta succedendo davvero a questo Paese.