COLLE VAL D'ELSA. Tre proiezioni cinematografiche per ricordare la tragedia dell’Olocausto. Gli appuntamenti, tutti ad ingresso libero, sono in programma venerdì 11 luglio, venerdì 18 luglio e venerdì 25 luglio, con inizio alle ore 21.30, nella suggestiva cornice del giardino del Museo archeologico, in Piazza Duomo, per la Rassegna di Cinema Resistente. L'iniziativa, giunta quest'anno alla quinta edizione, è promossa dalla sezione Anpi di Colle di Val d’Elsa e dall’Associazione culturale BuenaVista–Le Grazie, con il patrocinio dell’amministrazione comunale.
La Rassegna, divenuta un appuntamento tradizionale dell'estate cinematografica colligiana, assume quest’anno un valore speciale e si lega all’esperienza del "Treno della Memoria", organizzato lo scorso febbraio dalla sezione Anpi di Colle di Val d'Elsa, in collaborazione con i Comuni della Valdelsa, con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e l'adesione della Comunità Ebraica.
La Rassegna di Cinema Resistente si aprirà venerdì 11 luglio alle ore 21.30 con "Senza destino", un film di Lajos Koltai che si basa sul romanzo autobiografico di Imre Kertész e racconta la prigionia dello scrittore ungherese ebreo deportato, da bambino, nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald. Un’infanzia felice e spensierata si trasforma presto in una maturità dolorosa e crudele.
Venerdì 18 luglio sarà la volta di "Amen", di Constantin Costa Gravas, che ruota intorno a due apparati di potere, la macchina da morte messa in piedi dai nazisti e la diplomazia vaticana, e racconta la storia di due uomini che combattono questi apparati dall'interno. L'ultimo appuntamento, in programma venerdì 25 luglio, proporrà "Ogni cosa è illuminata”, film di Liev Schreiber, dove il protagonista è un giovane ebreo americano che decide di andare alla ricerca della donna che, durante la Seconda Guerra Mondiale, in un villaggio in Ucraina, aveva salvato la vita a suo nonno, nascondendolo durante un raid dei nazisti. Il film si ispira al romanzo "Everything is illuminated" di Jonathan Safran Foer.