MONTERONI D’ARBIA. Dopo anni di studi in archivio e raccolta di materiale, viene alla luce il primo libro sul borgo di Monteroni d’Arbia. Si tratta dell’opera del monteronese Augusto Codogno che verrà presentata Martedi 23 Giugno (dalle h. 18 alle h. 19,00) presso il Palco del Gora Festival in Piazza della Resistenza.
A relazionare il lavoro, dedicato allo scomparso Bartolomeo Verdicchio, memoria storica del paese, interverranno due noti professori universitari: Mario Ascheri, docente di Diritto Medievale e cultore di storia senese e Achille Mirizio, docente di Storia della Chiesa presso l’Università di Siena. Saranno inoltre presenti le autorità cittadine (il Comune ha patrocinato l’iniziativa) ed il presidente della locale Associazione A.M.A. (Associazione Culturale Amici Monteronesi Associati), grazie al quale è stato possibile realizzare l’opera.
Con il titolo emblematico di “Monteroni, un borgo sulla Francigena”, Augusto Codogno ripercorrerà le tappe cronologiche della storia del paese dagli albori e dai primi documenti (1085) che attestano questa località, fino al 1348, anno della grande peste. Particolarmente importante, uno studio approfondito dell’Estimo di inizio 1300, ci fornirà notizie sulle antiche famiglie proprietarie di beni di questo luogo, ma anche curiosità sulle chiese, sui “popoli” e sui ponti di Monteroni.
Inoltre verrà dettagliata in modo più approfondito la notizia che un paio di anni fa aveva portato l’autore nelle cronache nazionali e cioè la scoperta di una casa di Pia de’ Tolomei a Monteroni e la sua esatta ubicazione. La domus, testimoniata per la prima volta nel 1290, è ancora esistente e mantiene alcune delle caratteristiche dei manufatti tardo medievali. Ma ce ancora di più.
Saranno riportati in questo volume anche i risultati della ricerca che da ormai un decennio Codogno sta facendo sul tracciato della Francigena in Val d’Arbia e quindi i due percorsi, quello più antico e quello posteriore al 1200, con i riferimenti ai documenti d’archivio, agli “spedali” e alle “hosterie” che si trovavano lungo il tracciato valdarbiese.
Un appuntamento per gli amanti della storia, ma anche per tutti coloro che amano approfondire la conoscenza del luogo dove sono nati, dove hanno sempre abitato o dove la vita li ha portati (anche recentemente) a risiedere.