Il successo di pubblico e l'entusiasmo degli artisti che si sono cimentati nelle performance hanno reso perfetta la prima edizione del festival
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CHIUSI. La serata di ieri (14 luglio) dal titolo Ballando nelle Piazze ha concluso con grande energia la prima edizione del Festival Chiusi nella Danza: tre giorni di formazione e spettacoli nel centro storico di Chiusi tra danza classica e contemporanea, ballo e nuove drammaturgie. Ieri sera le piazze erano dedicate ai cittadini, ai passanti e ai ballerini tutti insieme a condividere un unico palcoscenico in una serata che non era un’esibizione di professionisti ma un momento di cui tutti potevano essere protagonisti.
Ad aprire la giornata, gli stage di salsa e tango che si sono svolti nel pomeriggio di ieri con Maykel Fonts, Relle Niane, Rino Fraina e Graziella Pulvirenti e che hanno ottenuto un sorprendente riscontro: in moltissimi e soddisfatti alle lezioni all’interno della Palestra Comunale. È seguita l’azione performativa a conclusione del Laboratorio coreografico sul movimento e la drammaturgia corporea curato da Marianna Giorgi e durato tre giorni, che ha regalato al festival un prezioso momento di ampia riflessione: sulla ricerca di nuovi linguaggi performativi come strada non solo possibile ma già diffusamente praticata, irrinunciabile per una maturità del danzatore; sull’importanza del coinvolgimento del territorio in uno scambio alla pari di risorse e disponibilità per alimentare una crescita reciproca; e sul coraggio di compiere scelte innovative al fine di continuare a garantire slancio ed entusiasmo in un territorio già ricco di storia, cultura e tradizione. Il Laboratorio è stato frequentato da alcune ragazze che studiano danza in una scuola di Chiusi e tutto il materiale coreografico offerto ieri agli spettatori è il risultato delle loro improvvisazioni guidate.
Ad aprire la giornata, gli stage di salsa e tango che si sono svolti nel pomeriggio di ieri con Maykel Fonts, Relle Niane, Rino Fraina e Graziella Pulvirenti e che hanno ottenuto un sorprendente riscontro: in moltissimi e soddisfatti alle lezioni all’interno della Palestra Comunale. È seguita l’azione performativa a conclusione del Laboratorio coreografico sul movimento e la drammaturgia corporea curato da Marianna Giorgi e durato tre giorni, che ha regalato al festival un prezioso momento di ampia riflessione: sulla ricerca di nuovi linguaggi performativi come strada non solo possibile ma già diffusamente praticata, irrinunciabile per una maturità del danzatore; sull’importanza del coinvolgimento del territorio in uno scambio alla pari di risorse e disponibilità per alimentare una crescita reciproca; e sul coraggio di compiere scelte innovative al fine di continuare a garantire slancio ed entusiasmo in un territorio già ricco di storia, cultura e tradizione. Il Laboratorio è stato frequentato da alcune ragazze che studiano danza in una scuola di Chiusi e tutto il materiale coreografico offerto ieri agli spettatori è il risultato delle loro improvvisazioni guidate.
A dare fermento alla manifestazione e al centro storico hanno contribuito senza dubbio i numerosi, straordinari artisti, pittori, scultori e ceramisti, che in questi ultimi due giorni hanno disposto le loro opere per le vie nei dintorni di Piazza del Duomo: OpenspaceArt il nome dell’iniziativa che prosegue anche nei fine settimana del prossimo Festival Orizzonti ricreando un museo itinerante all’aria aperta.
Il supporto del territorio è arrivato forte e chiaro anche dalle strutture ricettive, dai bar e dai ristoranti che hanno rappresentato un immancabile appoggio per la Fondazione Orizzonti d’Arte e per gli artisti ospiti. A questo proposito, sempre nella serata di ieri, al Chiostro San Francesco è andata in scena “Chiusi nella Danza dei Sapori”, una cena che ha voluto dare il giusto spazio alla danza dei sapori.
Il supporto del territorio è arrivato forte e chiaro anche dalle strutture ricettive, dai bar e dai ristoranti che hanno rappresentato un immancabile appoggio per la Fondazione Orizzonti d’Arte e per gli artisti ospiti. A questo proposito, sempre nella serata di ieri, al Chiostro San Francesco è andata in scena “Chiusi nella Danza dei Sapori”, una cena che ha voluto dare il giusto spazio alla danza dei sapori.
Un’esperienza molteplice dunque quella di Chiusi nella Danza, alla prova quest’anno con la prima edizione di festival e che ha subito l’imprevedibilità del tempo costringendo rapidi e doverosi cambiamenti per garantire la manifestazione e il suo programma. Nonostante questo, la serata di sabato con i Flamenco Tango Neapolis e quella di ieri con professionisti e appassionati fianco a fianco sul palcoscenico delle Piazze hanno dimostrato la tenacia dello spettacolo e dei suoi spettatori, pronti nei momenti di pioggia a riunirsi sotto il palcoscenico per non rinunciare alla performance, ai suoi effetti e alle sue sorprese. L’entusiasmo del Direttore artistico Samuel Peron, l’organizzazione a suo sostegno, il supporto e la disponibilità del Comune della Città di Chiusi hanno di certo permesso al Festival di avviare un percorso che ha tutta l’intenzione di continuare e rinnovarsi.