Proseguono gli appuntamenti con
SIENA. Raffinati interni, ritratti, nature morte in cui lo spazio vuoto che abbraccia le figure gioca sempre un ruolo di primo piano, non più semplice contenitore di oggetti ma protagonista in prima persona, luogo muto ma allo stesso tempo carico di significato che accompagna l’occhio dello spettatore verso una lettura più intima ed emotiva dell’opera d’arte. Mette al centro il potere evocativo dello spazio nell’arte l’esperienza artistica di Paula Billups, protagonista del prossimo incontro di “StARTers – Assaggi d’arte”, in programma giovedì 9 giugno alle ore 18.30 alla Siena School for Liberal Arts (via Tommaso Pendola, 37 – ingresso libero).
L’incontro, intitolato “Image and Semiotics: Considerations of Space in Creating a Personal Mythology”, è il primo dei tre nuovi appuntamenti del ciclo organizzato dal Siena Art Institute, che avrebbe dovuto concludersi il 31 maggio e che proseguirà, invece, fino a fine giugno con altre tre chiacchierate con artisti di respiro internazionale, senesi e non.
La prima è Paula Billups, che proporrà una riflessione sullo spazio e sulla luce nell’arte attraverso una carrellata dei suoi lavori, in cui è forte l’influenza dei suoi recenti studi di semiotica, neuroestetica e mitologia comparativa. “Lo spazio vuoto – spiega Billups – è spesso il principale protagonista nel mio lavoro, è un luogo vivo e denso di significati che, per quanto non visibili all’occhio, dicono molto sullo stato emotivo e sulle qualità spirituali del soggetto rappresentato. La mia ricerca parte dalla convinzione che è proprio negli spazi vuoti tra gli oggetti, nell’assenza di materia, che spesso si nasconde la vera essenza delle emozioni e della spiritualità”. “Per questo – continua Billups – nei miei lavori lo spazio vuoto vive di vita propria. E’ la voce che richiama l’attenzione dell’osservatore sul soggetto, ne suggerisce uno stato emotivo o una condizione spirituale rinunciando, al contempo, ad ogni commento, come nel caso dei ritratti, in cui lo spazio bianco che fa da sfondo è una sorta di nicchia che racchiude la figura e la offre allo sguardo dell’osservatore. Sono convinta – conclude Billups – che questo approccio consenta un incontro emozionale molto più diretto e carico di significato con l’oggetto rappresentato e, quindi, con l’opera d’arte”.
Dopo l’appuntamento con Paula Billups, “StARTers” proseguirà il 16 giugno con Jane South e le sue “Infrastructures”, sculture e installazioni semi-meccaniche che indagano il rapporto tra uomo e architettura in un mondo popolato da infrastrutture sempre più tecnologiche. Il ciclo di chiacchierate con l’artista si chiuderà il 23 giugno con una giovane ma già affermatissima artista senese, Eugenia Vanni – autrice del Drappellone del Palio di luglio 2009, dedicato ai 700 anni del Costituto Senese e vinto dalla Contrada della Tartuca – che nella sua conversazione, “To be able”, rifletterà sulla pratica artistica alla luce della pratica quotidiana e sul concetto di “utilità” nell’arte e nella sfera pubblica.
Tutti gli appuntamenti, ad ingresso libero e gratuito, saranno completamente accessibili ai sordi grazie ad un servizio di interpretariato in LIS (per le conversazioni in italiano) e in ASL (per quelle in inglese). Maggiori informazioni su www.sienaart.org