CASOLE D'ELSA. Sarà dedicata al pittore casolese Sergio Turi la mostra che verrà inaugurata domani (18 ottobre) alle ore 17.30 presso l’atrio del Palazzo Comunale di Casole d’Elsa, nell’ambito della rassegna “Mostre a Palazzo”, promossa dall’amministrazione comunale per valorizzare l’opera di figure locali.
“Ovvi tramonti su improbabili colline toscane…e altro”, è questo il titolo della prima personale dell’artista che, per il suo esordio, ha scelto il luogo dove è nato, vive risiede e lavora, “per verificare – si legge nella nota critica di Giuseppe Ciani – nell’ambito più ristretto e affettivo se ciò che dipinge comunica, interessa, piace”. “Ho rilevato nel suo fare – recita ancora il commento di Ciani – la costanza di due elementi peculiari, la linea e il colore, connotativi del modo di pitturare. La linea è sinuosa, quindi emotiva, sfuggente, pertanto ambigua, invisibile, perché non è segno, bensì diaframma tra una campitura e l'altra di colore. Astrazione pura, anche se incarnata nella enigmatica, seppure convenzionale, sinuosità di corpi femminili. Il colore più appropriato a tali forme non poteva che essere il blu dispiegato nella sua gamma cromatica. Il blu, considerato il colore più immateriale, rappresenta adeguatamente le immagini di un mondo onirico, ricco di vuoti infiniti e di abissi profondi, che esaltano le tonalità chiare e scure del colore e sono l'animazione d'una ricerca introspettiva che Sergio Turi conduce in punta di pennello”.
“Ovvi tramonti su improbabili colline toscane…e altro”, è questo il titolo della prima personale dell’artista che, per il suo esordio, ha scelto il luogo dove è nato, vive risiede e lavora, “per verificare – si legge nella nota critica di Giuseppe Ciani – nell’ambito più ristretto e affettivo se ciò che dipinge comunica, interessa, piace”. “Ho rilevato nel suo fare – recita ancora il commento di Ciani – la costanza di due elementi peculiari, la linea e il colore, connotativi del modo di pitturare. La linea è sinuosa, quindi emotiva, sfuggente, pertanto ambigua, invisibile, perché non è segno, bensì diaframma tra una campitura e l'altra di colore. Astrazione pura, anche se incarnata nella enigmatica, seppure convenzionale, sinuosità di corpi femminili. Il colore più appropriato a tali forme non poteva che essere il blu dispiegato nella sua gamma cromatica. Il blu, considerato il colore più immateriale, rappresenta adeguatamente le immagini di un mondo onirico, ricco di vuoti infiniti e di abissi profondi, che esaltano le tonalità chiare e scure del colore e sono l'animazione d'una ricerca introspettiva che Sergio Turi conduce in punta di pennello”.
La mostra di Sergio Turi rimarrà aperta dal 18 al 31 ottobre nell’atrio del Palazzo Comunale di Casole d’Elsa, in piazza Luchetti, e sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 20. Per informazioni è possibile contattare l’ufficio turistico al numero 0577 949737.