Tutto in un video della Contrada del Bruco
SIENA. Sarà presentato Venerdì 7 dicembre prossimo alle ore 18,30, nel Museo della Contrada del Bruco, il film documentario Carezze sul velluto, realizzato dalla Contrada del Bruco e coprodotto con la MovimentHD di Siena, che testimonia, attraverso le immagini, tutte le fasi della realizzazione delle nuove monture del giro della contrada, dalla tessitura alla cucitura, per mano di esperti artigiani, fino al rinnovo vero e proprio avvenuto con la Festa Titolare del luglio scorso.
Per una contrada rinnovare le monture del giro, come ha fatto il Bruco, inaugurandole per la propria festa, è un impegno importante, che richiede grandi energie, un notevole sforzo economico e il coinvolgimento di tanti contradaioli, tanto che l’evento, di sicuro, non rientra nella normale amministrazione.
La gestazione di Carezze sul velluto è andata di pari passo con la creazione e la fattura delle 98 monture, seguendo passo dopo passo il lavoro degli artigiani, esaltato dalla forza delle immagini e della colonna sonora inedita, appositamente composta dal maestro Francesco Galli (brucaiolo) ed eseguita dai “Cameristi romani”; si tratta, di fatto, un vero e proprio progetto di comunicazione, che ha impegnato oltre un anno.
Il racconto del rinnovo delle monture è basato sulle preziose testimonianze visive e narrate che documentano il lavoro nascosto, e sempre più raro, degli artigiani che hanno eseguito materialmente le monture, le calzature, i cappelli, le cintole e tutte le rifiniture, sotto la guida attenta del prof. Ezio Pollai, che le ha disegnate.
Ma poiché di un racconto si tratta, in realtà il filo conduttore è segnato dagli interventi dei contradaioli, a volte delle vere e proprie confessioni, che comunicano la passione e l’amore di chi ha seguito il lavoro, a partire dalla scelta delle stoffe, e di chi, con orgoglio e fierezza, le nuove monture le ha indossate in una calda domenica estiva, tra momenti di tensione e stanchezza, lavoro e impegno, ma anche di divertimento, con i lazzi, le battute e l’euforia di un “dietro le quinte” sconosciuto ai più.