Ancora premi per il cinema italiano
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di Paola Dei
SIENA. In un Festival dove i cugini francesi hanno voluto omaggiare l’Italia fin dagli esordi con la grande immagine di Marcello Mastroianni (ancora affascinante con i suoi occhiali da sole ormai cult vintage), i pronostici non si smentiscono e si aggiudica il GranPrix della Giuria una regista italiana, donna e per giunta giovane. Un invito alla speranza in anni nei quali l’Italia si è aggiudicata i primi più importanti in festival di respiro Internazionale.
Fra le interpreti del film di Alice Rohrwacher, la sempre affascinante Monica Bellucci ed a consegnare il premio, la sempre diva Sofia Loren con la sua sanguigna italianità e lo stesso grido di gioia di quando chiamò sul palco a gran voce Benigni. Questa volta l’entusiasmo le ha fatto pronunciare il nome di Alice. Un applauso lunghissimo ha segnato l’arrivo sul palcoscenico della diva che ha fatto piangere e sognare il mondo intero con pellicole ancora oggi di grande impatto registico ed emozionale.
I premi
Uma Turman e Quentin Tarantino hanno premiato con la Palma d’oro il regista turco Nuri Bilge Ceylan, con il suo (lungo) inverno in Anatolia Winter Sleep. Speciale della Giuria, andato invece poi ad Alice Rohrwacher. Mentre Dolan si è dovuto «accontentare», come Godard, di un ex aequo per la Giuria. Keith Tymothy Spall si è aggiudicato il titolo di migliore attore con Mr Turner, storia del grande pittore inglese noto per i suoi “cieli”, ad annunciare il premio Monica Bellucci, all’attore è squillato il telefono proprio durante la cerimonia creando interferenze con il microfono, lui si è scusato dicendo che si stava scaricando la batteria. Già proiettato per gli Oscar, il bel Foxcatcher di Bennet Miller , si è già guadagnato il Premio la miglior Regia. Nella sezione un Certain Regard a vincere è stato il bel labrador Hagen del film White God.
Inaspettatamente ma non «a sorpresa», il premio per la migliore interpretazione femminile è andato invece a Julianne Moore, protagonista nella doppia veste di attrice del film di Cronenberg Maps to stars, già da noi recensito qualche giorno fa. Julienne peró non era presente.
La migliore sceneggiatura è assegnata ai russi Andrey Zvyagintsev e Oleg Negin per Leviathan, il premio della Giuria è andato ex aequo al regista prodigio canadese Xavier Dolan, 25 anni, per Mommy, e alla «vecchia gloria» del cinema europeo Jean-Luc Godard, 83 anni, perAdieu au Langage. D’Olanda commosso ha ringraziato la presidente della giuria Janet Campion per il film Lezioni di piano.