Classici ed anteprime nel programma delle proiezioni
SIENA. Ultima giornata di proiezioni il 25 novembre al Nuovo Cinema Pendola di Siena. Dalle 21.15 in poi due straordinarie anteprime – Take Five di Guido Lombardi e Largo Baracche di Gaetano Di Vaio – che ci raccontano la voglia di riscatto di una Napoli inedita
Le mani sulla città. La deriva causata dall’intreccio perverso tra potere politico, organizzazioni criminali ed edilizia selvaggia che ha cambiato il volto e l’anima delle città, la solitudine delle periferie, territori di malavita dove si rifugiano nuovi poveri e immigrati.
E’ questo il tema della seconda e ultima giornata de “La città che sale”, la rassegna cinematografica a cura di Claudio Carabba e Giovanni Maria Rossi, promossa da Campo&Controcampo-Storie di Cinema di cui è Presidente Simone Petricci, Camera di Commercio di Siena, Fondazione Sistema Toscana e Cooperativa Nuova Immagine-Cinema Nuovo Pendola e realizzata con il patrocinio di Comune di Siena, Università degli Studi di Siena e Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia di Siena.
Un ciclo di proiezioni in programma martedì 25 novembre al Nuovo Cinema Pendola di Siena arricchito dall’intervento di Sergio Arecco che ha inizio alle 16 con due film indimenticabili: Accattone di Pasolini (1961) che mostra il degrado urbanistico e antropologico delle borgate romane dei primi anni Sessanta e Chinatown di Roman Polanski visibile in copia restaurata alle 18.30, un film che indaga con occhio attento e impotente nel marcio e nella corruzione della Los Angeles degli anni Trenta.
Dalle 21.15 in poi, spazio a due anteprime da non perdere: Take Five di Guido Lombardi e Largo Baracche di Gaetano Di Vaio. In Take Five i protagonisti sono un ricettatore di piccolo calibro, un gangster uscito dal carcere e dalla leggenda per entrare in depressione, un pugile suonato e squalificato a vita, un ex rapinatore fotografo di matrimoni che ha bisogno di un cuore nuovo e un giovane idraulico rovinato dal gioco. Insomma, una armata brancaleone di balordi napoletani e di attori veri, ex detenuti, che improvvisa a ritmo jazz un rififi nel caveau di una banca partendo dalle fogne della città. Un film che ci fa scoprire una Napoli sotterranea, insolita, smitizzata, specchio tagliente di un’umanità, e di una città, allo sbando che cerca di sopravvivere. La stessa della città che si racconta l’altra anteprima in programma, Largo Baracche di Gaetano Di Vaio, una figura atipica – produttore, regista, attore – emerso grazie al cinema da un passato difficile. Con la macchina a mano e la fiducia nel cuore, Di Vaio pedina nelle strade e nelle piazzette dei Quartieri Spagnoli sette ragazzi tra i 20 e i 30 anni, quasi tutti disoccupati, sfiorati o coinvolti dalla cultura e dall’economia del malaffare ma disposti a confidare all’uomo con la macchina da presa – che è uscito proprio da quel passato comune – sogni, speranze e desideri di un cambiamento, un lavoro, una vita legale. Ribaltando gli stereotipi dell’immaginario cinematografico di una Napoli violenta e irrecuperabile stile Gomorra, il documentario premiato al Festival di Roma, ci racconta un futuro migliore nel quale possiamo ancora sperare. Intervengono alla proiezione l’architetto urbanista Augusto Mazzini, il regista e produttore Gaetano Di Vaio e il regista Guido Lombardi.
“LA CITTÀ CHE SALE” è una produzione Campo&Controcampo-Storie di Cinema, Camera di Commercio di Siena, Fondazione Sistema Toscana e Cooperativa Nuova Immagine-Cinema Nuovo Pendola, realizzata con il patrocinio di Comune di Siena, Università degli Studi di Siena e Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia di Siena.
Le proiezioni pomeridiane, escluso Chinatown, sono a ingresso libero.
Le proiezioni serali sono a pagamento: 5 € intero, 3,50 € per studenti con tessera DSU
Info: campoecontrocampo.it