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SIENA. Un Galileo a Milano (Einaudi, 2017) è il libro di Massimo Bcciantini che sarà presentato durante l’incontro, aperto al pubblico, di martedì prossimo, 13 marzo alle 17,30, nella Sala Storica della Biblioteca Comunale degli Intronati (via della Sapienza, 5). A interagire con l’autore Cesare Molinari (Università di Firenze) Marzia Pieri e Roberto Venuti (Università di Siena); coordina Luigi Oliveto (membro del CDA).
Dopo la storia del monumento a Giordano Bruno, Massimo Bucciantini racconta qui un altro pezzo di memoria italiana: la biografia di uno spettacolo teatrale. Il protagonista del libro non è infatti un personaggio in carne e ossa. Ma è un po’ come se lo fosse perché tutti accorrono per vederlo, tutti fanno lunghe file al botteghino per ammirarlo. È il Galileo di Bertolt Brecht, messo in scena per la prima volta in Italia nel 1963, al Piccolo Teatro di Milano, con la regia di Giorgio Strehler. Un Galileo che giunge a Milano alla fine di un lungo viaggio. Prima di arrivarci, il lettore attraverserà con Brecht mezza Europa e gli Stati Uniti, osservandolo mentre lavora alla sua opera piú sofferta e piú celebre. E poi farà il suo ingresso nella sala del Piccolo per assistere a uno spettacolo memorabile. Che destò scandalo.
Al centro di questa storia ci sono un teatro e una città, nella temperie degli anni Sessanta. Una storia emozionante.