L'ideatore della corsa "come una volta" ospite del prepartita del Siena
SIENA. L’Eroica raccontata dal suo ideatore, tra sport, ciclismo, poetica del
sacrificio, identità culturale e turismo. E’ stato un pre partita di successo l’evento che si è svolto sabato pomeriggio prima della gara tra Siena e Carrarese. Nella sala stampa del “Franchi”, Giancarlo Brocci ha raccontato ad un pubblico numeroso e attento l’anima della manifestazione cicloturistica nata 25 anni fa e diventata uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale tanto da far nascere anche “Strade Bianche”, tra le sei corse professionistiche più belle del mondo.
“L’Eroica – ha detto Brocci – è nata dalla passione per il ciclismo e dentro l’Eroica abbiamo riportato e sono rimasti i valori di un ciclismo passato che vogliamo valorizzare e portare avanti. C’è il ciclismo che ha fatto la
storia, il ciclismo della letteratura, della cultura, delle nostre radici, persino il ciclismo della musica italiana. L’obiettivo era diffondere le radici autentiche di uno sport straordinario, con una grande anima popolare, per far riscoprire la bellezza della fatica ed il gusto dell’impresa. Bartali e Coppi, le strade sterrate, il paesaggio senese e toscano, i nostri nonni e la società capace di insegnare i
bisogni veri che nel ciclismo erano poi legati al sacrificio che cerca i limiti del proprio fisico, ma anche valori come rispetto degli avversari e legami leali”.
Oggi grazie all’Eroica, che ha ampliato le sue strade uscendo anche dai
confini nazionali ed europei, è nato e cresciuto un movimento di
appassionati che ha portato nuova linfa e filosofia al turismo, alle
relazioni sportive, perfino di sviluppo economico alternativo e sostenibile: “E’ vero che l’Eroica, grazie anche agli investimenti e alle idee di un gruppo di professionisti, in questi anni ha fatto
crescere parallelamente all’evento anche un movimento importante legato al cicloturismo. Il tutto si traduce – prosegue Brocci – in decine di
migliaia di appassionati che vengono nel nostro territorio per pedalare e godersi l’ambiente in modo alternativo. Al tempo stesso è cresciuta
l’economia intorno alle bici d’epoca, abbigliamento, merchandising, editoria. In particolare, inoltre, un modo di pensare, di approcciarsi allo sport, di vivere il territorio, di salvaguardare e valorizzare le nostre bellezze come le strade sterrate. Gli stessi professionisti hanno un metodo diverso di affrontare una corsa come le Strade Bianche o la Parigi-Roubaix, danno un valore ancora più profondo all’impresa e alla fatica”.
Il futuro di Eroica è racchiuso nella autenticità per cui è nata: “L’idea di riportare il grande ciclismo sulle periferie del mondo, sulle strade bianche. Per noi era una risposta importante alla necessità della bici di riappropriarsi di spazi più sicuri e di strade dove cominciare a far rivivere la bellezza della fatica e la leggenda del sudore misto a polvere. Oggi è una filosofia che costruisce il domani”, ha concluso Brocci.