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di Giulia Tacchetti
SIENA. Sapevamo dalla presentazione della stagione teatrale fatta da Alessandro Benvenuti, direttore artistico, che sarebbe stato uno spettacolo comico e frizzante. E così è partito tra risate ed applausi. Una volta seduti sulla poltrona del Teatro dei Rinnovati (ieri 16 novembre) ci siamo rilassati e fatti prendere dalle battute, che si susseguono con ritmo incalzante, provocando risate e divertimento, anche per l’uso del dialetto napoletano, fortemente connotativo. Tre sono gli elementi che caratterizzano la commedia e la rendono commedia di gioco e di carattere: il testo scritto da Gianni Clementi, la regia di Pierpaolo Sepe, la recitazione di Isa Danieli e Giuliana De Sio.
Gianni Clementi inizia ad occuparsi di drammaturgia alla fine degli anni ottanta, divenendo una dei più promettenti esponenti del teatro italiano. Ha scritto la commedia per Giuliana De Sio, che l’ha resa propria trasportandola dal territorio romano a quello napoletano con l’uso del dialetto. Il testo, apparentemente lieve, si dipana in due tempi. Il primo giocoso per i battibecchi continui delle due sorelle zitelle, che vivono insieme da sempre, dividendosi tra casa e negozio, una piccola merceria, definita “un buco”. Il secondo si apre come una scatola a sorpresa, che ci colpisce con forza e all’improvviso ci rendiamo conto che siamo in mezzo ad una tragedia, verso un epilogo che non ci saremmo aspettati.
Pierpaolo Sepe firma una regia che guida sapientemente e con equilibrio le due bravissime attrici su un territorio fatto di ricordi, doloroso stupore, oppressione, ingenui sogni, odio-amore. Il tema fondamentale di tutta la rappresentazione è la violenta repressione in seno alla famiglia, da cui non ci si può liberare, “ nessuno ti ama come una sorella, nessuno ti capisce come una sorella”. Sorgono muri alti ed invisibili. Matura così la terribile vendetta finale, quella rivincita rimandata per lungo tempo da parte di Addolorata. Una storia che in qualche modo ci rimanda ad un altro contesto, il cinema. Vi ricordate il film “Che fine ha fatto baby Jane?” e la coppia Bette Davis e Joan Crawford?
Sia Isa Danieli che Giuliana De Sio recitano magistralmente, dimostrandosi notevoli professioniste, ma anche una coppia di attrici di spessore, in cui l’una stimola il meglio dell’altra, come nel passato è avvenuto per Rossella Falk e Monica Vitti a teatro con “La strana coppia” 1987.
Rosaria, una incredibile Isa Danieli, rappresenta la cultura italiana del passato: risparmia su tutto, dal cibo, al riscaldamento, senza mai un divertimento, senza mai spendere né per gli elettrodomestici (“la biancheria si lava meglio a mano”), né per un vestito. I divertimenti , anche quello dei programmi televisivi, sono “cose sceme”. A lei, come sorella maggiore, si deve rispetto, obbedienza e riconoscenza. Addolorata, una straordinaria Giuliana De Sio, è la sorella minore. Tiranneggiata da Rosaria, è una sognatrice, sempre e tristemente repressa. Vorrebbe concedersi qualche volta un divertimento, comprarsi un tailleur beige, fare “la signora”. Di notte, quando Rosaria dorme, telefona al mago (la voce è di Segio Rubini), per farsi predire il futuro. Senso di profonda solitudine, insicurezza, desiderio di una ricompensa dalla vita, arida nei suoi confronti (zoppica da una parte), senza mai un amore. Quando pensa di averlo trovato, questi è un ubriacone straniero, probabilmente un “senza tetto”, che si dimentica dell’appuntamento con lei, da quanto è ubriaco. Un inaspettato incidente, l’ictus di Rosaria, capovolge la situazione e Addolorata incomincia a maturare una vendetta, covata per anni di angherie e inutili privazioni. La storia non è più quella di prima.
La scena, di Carmelo Giammello, è unica: una piccola casa ordinata e pulita, povera di mobili, che evidenzia l’atmosfera che si respira: menzogne, litigi, carenza di affetto.
Alla fine il pubblico applaude ripetutamente richiamando le attrici più volte per ringraziarle di aver offerto uno spettacolo degno dei grandi teatri.