Un appuntamento fissato in occasione del VII centenario della nascita dell'illustre letterato certaldese
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SIENA. Settecento anni fa, sul finire del 1313, forse a Certaldo o più probabilmente a Firenze, nasceva Giovanni, figlio naturale di Boccaccio di Chellino, commerciante ricco e ambizioso, finito poi in ristrettezze. Il padre provò a fare di quel figlio ben presto legittimato prima un mercante, poi un uomo di legge, ma Giovanni aveva un’esclusiva vocazione letteraria , esercitata prima a Napoli presso la corte angioina e poi dal 1341 di nuovo in patria, a Firenze, dove otteneva anche gli ordini sacri minori. La morte lo colse, il 21 settembre del 1375, a Certaldo, dove si era rifugiato da alcuni anni ed era accudito da una devota domestica. Il podere, da cui ricavava il necessario per campare, fu lasciato in eredità ai figli del fratellastro Iacopo, mentre la sua biblioteca fu destinata a frate Martino da Signa del convento di Santo Spirito di Firenze, con l’obbligo di permettere la copiatura dei volumi a chi lo avesse desiderato, come si ricava dal testamento dello stesso Giovanni Boccaccio, che è custodito nell’Archivio di Stato di Siena e su cui è stato organizzato giovedì (31 ottobre) un pomeriggio di studi, a partire dalle ore 17.30, nella Sala delle Conferenze dello stesso Archivio. L’iniziativa è stata presa dall’Archivio di Stato di Siena, dall’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e dall’Università per gli Stranieri di Siena nell’ambito delle celebrazioni VII centenario della nascita dell’illustre letterato certaldese.
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