Lo spettacolo è allestito dal giornale Primapagina e dal Collettivo teatrale Semidarte di Chiusi

MOIANO (CITTA’ DELLA PIEVE). Strategia della tensione, opposti estremismi, anni di piombo… Termini usati spesso per definire un periodo, una fase storica e politica, un decennio pieno di passioni, speranze, ma anche di violenza, morte, delusione…
Lo Spettacolo Bianco Rosso e Nero allestito dal giornale Primapagina e dal Collettivo teatrale Semidarte di Chiusi, quel periodo vuole raccontare come quel periodo fu vissuto nel territorio a cavallo tra Umbria e Toscana. Un territorio che all’improvviso scoprì che le stragi, le bombe, i pestaggi non riguardavano solo le grandi città e le fabbriche del nord, ma anche Chiusi, Montepulciano, Città della Pieve e tanti paesi fino ad allora politicamente marginali …
Ed ecco che sul palcoscenico irrompono le discussioni che si facevano nelle case, nei collettivi studenteschi, nelle scuole infuocate di quegli anni…
Sullo sfondo, le stragi nelle piazze e sui treni (dalla bomba alla Casa del Popolo di Moiano all’Italicus, da Brescia alla strage di Bologna…), lo «scontro fisico» tra rossi e neri, le manifestazioni di piazza, i tentativi di colpo di stato, l’escalation del terrorismo e una divaricazione generazionale senza precedenti.
L’Italia in quegli anni non era bianca rossa e verde… ma bianca, rossa e… nera. Si può fare uno spettacolo sul sangue e su una stagione cupa come fu quella degli anni di piombo?
“Noi ci abbiamo provato – dicono l’autore del testo Marco Lorenzoni, direttore di primapagina, e il regista e attore Francesco Storelli – per non dimenticare e per fare i conti, in qualche modo, con la nostra storia recente, con le nostre stesse valutazioni di allora”.
Nel 2012 lo spettacolo Bianco Rosso e Nero è stato presentato in teatro, a Città della Pieve e Chiusi, questa volta – sabato 18 maggio, alle ore 21,30 – andrà in scena presso la Casa del Popolo di Moiano. Il teatro, il racconto e la riflessione scendono direttamente nel «luogo del delitto», cioè dentro quella Casa del Popolo devastata dalla bomba del ‘74 e poi stordita dalla scoperta di una cellula delle Br fatta di giovani che lì erano cresciuti…
Un tentativo di fare teatro alla Paolini… laddove i fatti sono successi. Teatro verità, ‘docu-theatre’ dove la narrazione prevale sulla fiction, dove il pubblico sarà composto in larga misura dalla gente che c’era anche allora a spalare le macerie, in mezzo al fumo e all’odore di polvere da sparo…
Un modo per ricordare, ma soprattutto per riflettere su una stagione che non è poi così lontana e che è stata forse troppo frettolosamente archiviata.
Non a caso la chiave di lettura che lo spettacolo propone appare piuttosto “problematica” e non del tutto in linea con le valutazioni prevalenti dell’epoca.
Un tentativo ardito? “giudichino gli spettatori, sperando che siano parecchi” dicono gli organizzatori, che, oltre a Primapagina e Semidarte, sono Arci Moiano e Arci Trasimeno i cui giovani dirigenti hanno in animo di allestire una serie di eventi – questo sarà il primo -, per ricordare, fino all’aprile 2014, i 40 anni dalla bomba del ’74.