Al Festival di Roma l'amicizia fra un bambino ed un cane maltrattato
di Paola Dei
SIENA. La celebre serie di Cecile Aubry torna al cinema nella sezione Alice nella città al Festival del Cinema di Roma con Nicolas Vanier, dedicato alle nuove generazioni mantenendo il titolo storico di Belle & Sebastien ed uscirà in Francia a Natale, in Italia il 30 gennaio. Resi celebri per molti anni anche dai film di animazione i due protagonisti della serie divengono ancora una volta personaggi reali che mettono in primo piano la tenera amicizia fra un bambino ed un cane maltrattato per molti anni dai suoi vecchi padroni.
Il regista presente in sala per la proiezione fuori concorso ha sostenuto: “Ho rivisto la serie Belle et Sebastien di Cécilie Aubry e ho cercato di comprendere la chiave del grande successo che aveva avuto e di rielaborarla per il cinema, conservandone gli elementi fondamentali…..Desideravo che chi conosceva la serie ritrovasse le atmosfere e i personaggi e la riscoprisse con nostalgia, allo stesso tempo volevo che anche le nuove generazioni conoscessero questa fantastica storia”
Il film narra le vicende di un bambino: Sebastien, interpretato da Felix Bossuet e un grande cane bianco dei Pirenei accusato ingiustamente dalla comunità di sgozzare le pecore. A differenziare la pellicola dalla serie scritta da Cecile Aubry negli anni 60, la collocazione temporale che il regista ha trasposto nel periodo della seconda guerra mondiale, con i nazisti che turbano la quiete popolare alla ricerca di clandestini. Poichè la Aubry è deceduta nel 2010, il regista ha coinvolto il figlio Mehdi El Glaoui, che nella serie originale interpretava il piccolo Sebastien e che qui interpreta invece un montanaro di nome Andrè
“Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere Cécilie – dice ancora il regista -. Ma ho visto tante cose che lei ha fatto e ho coinvolto suo figlio Mehdi, che é in qualche modo il proprietario della storia, ne è stato entusiasta e si è fidato di me”.Elementi fondamentali per il regista che per anni ha percorso territori selvaggi dove ha ambientato romanzi e documentari, sono: “La libertà e l’importanza che viene data al rispetto dell’ambiente”, “Mai fare un film con un cane e un bambino”) “e in esterni in alta montagna!”- aggiunge Nicolas Vanier- “D’altronde girare un film con un bambino impone una serie di limiti come per esempio il fatto che non riesce a mantenere troppo alta l’attenzione per molto tempo. Anche girare con il cane, che era di una razza piuttosto complicata, molto indipendente, non è stato semplice. Ma è prevalso il mio amore per i cani, la montagna e i bambini… alla fine tra Félix, scelto fra oltre 2400 candidati, e il cane si è instaurato un rapporto simbiotico, era l’unico sul set che poteva toccarlo”.