SAN GIOVANNI D'ASSO. Uno dei teatri più piccoli d’Italia, il Teatro della Grancia di Montisi, ospiterà dal 28 al 31 agosto la seconda edizione di AUT-OUT MicroFestival dei Teatri Incondizionati, contenitore e vetrina della giovane scena contemporanea. A cura dell’Associazione Culturale AUT-OUT, il festival ospiterà due spettacoli a sera (ore 21.00 e ore 22.30) che porteranno nel cuore delle Crete Senesi artisti e compagnie provenienti da varie zone d’Italia.Fra uno spettacolo e l’altro, avranno luogo degustazioni di vini e prodotti tipici a cura di aziende agricole locali. Prosegue anche quest’anno la costruttiva collaborazione fra Aut-Out e gli abitanti di Montisi, necessaria sinergia per la formazione di uno ‘snodo’ culturale ben radicato nel territorio.
Il lungo week-end al Teatro della Grancia parte giovedì (28 agosto) con Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell'amore) di Mirko Feliziani, con Beatrice Ciampaglia e Mirko Feliziani. Due bizzarre marionette consumano il loro tempo nella logora ripetizione di un “grande numero” fatto di strane storie e canzoncine beffarde aspettando l’arrivo del fantomatico Pertuso. Finalista al Premio Scenario 2007, Assunta Pertuso ha debuttato al Colosseo Nuovo Teatro nella rassegna sulla “Non-Scuola Romana” curata da Nico Garrone.
A seguire, la compagnia J33tre presenta Vuota corona, uno spettacolo in cui il regista britannico Giles Smith unisce idealmente ventiquattro opere di Shakespeare, tra drammi, commedie e sonetti, per rendere un delicato omaggio a tutte le donne shakespeariane, qui interpretate da Beatrice Presen. Accompagnamento alla chitarra di Daniele Romeo. Giles Smith ha collaborato con i più grandi registi inglesi e con attori del calibro di Vanessa Redgrave, Judy Dench, Paul Scofield, Ewan Macgregor, Ralph Fiennes. I suoi spettacoli hanno debuttato a New York e a Londra e, in Italia, in teatri quali Globe Theatre e il Teatro Valle a Roma, il Teatro della Tosse a Genova, Il Teatro delle Mole in Ancona.
Venerdì (29 agosto) sarà la volta di Quel silenzio pieno di voci, uno studio su Orgia di Pier Paolo Pasolini con Lidia Miceli, Cristina Gardumi e Franceso Villano per la regia di Massimo Di Michele.
La coppia medio borghese al centro della rappresentazione è il simbolo dello scontro contro le imposizioni sociali. Il desiderio di marito e moglie di essere diversi li spinge a creare un rito privato che li porta a sollevarsi al di sopra di ogni artificio o categoria. Nel buio della camera da letto diventano Uomo e Donna, due entità universali, opposte e indissolubili che, proprio accettando di essere profondamente diverse tra loro, affermano il loro legame attraverso l’incontro dei corpi. Il regista e attore Massimo Di Michele ha debuttato lo scorso anno al Teatro Eliseo di Roma con lo spettacolo “Il funerale del padrone” di Dario Fo.
Serata di grande impegno quella di sabato (30 agosto). Alle 21.00 Chiara Tomarelli porta in scena una giovane donna kamikaze negli ultimi 12 minuti e 36 secondi della sua vita con il monologo Donna bomba di Ivana Sajko. All'interno di una dimensione onirica, ascoltiamo i pensieri, le immagini e le contraddizioni di una donna kamikaze poco prima di compiere il suo attentato. Chiara Tomarelli ha lavorato con importanti registi tra cui Claudio Longhi, Walter Le Moli, Jan Fabre, Peter Stein, Pier Paolo Sepe e Alexander Popovsky.
Quindi alle 22.30 Dario Mangiaracina e Dario Muratore della Compagnia Quartiatri di Palermo porteranno in scena …Dove le stesse mani, liberamente tratto da "La ballata per la festa dei bambini morti di mafia" di Luciano Violante.
Lo spettacolo si articola tra italiano e dialetto, in un racconto intervallato da canti popolari, che ha come voce narrante un uomo ucciso per sbaglio dalla Mafia. Attraverso il topos dell’apparizione in sogno, il protagonista Pino si rivolge al cugino più piccolo Tanino, evocando l’infanzia ormai lontana, le filastrocche, i tempi andati, la fame, il suo matrimonio e i suoi figli.
Il Festival Aut-Out si chiuderà domenica (31 agosto) con tre momenti imperdibili.
Alle 20.00 il medievale Chiostro della Grancia ospiterà Se la greve sostanza della mia carne fosse pensiero, prova finale aperta al pubblico del laboratorio teatrale sui sonetti di William Shakespeare tenuto dal regista Giles Smith della compagnia J33tre durante le quattro giornate del Festival.
Alle 21.00 Andrea Gambuzza con la regia di Omar Elerian presenterà Satellitudini, la storia di un uomo solo, alla ricerca di un amore perduto ma che, da 500 milioni di anni, non ha mai smesso di cercare. Lo spettacolo – nato come un adattamento scenico de Le Cosmicomiche di Italo Calvino – è un percorso nella memoria smisuratamente estesa del suo protagonista, Qfwfq. Dal noioso universo precedente il Big Bang, il suo viaggio nella storia dell’universo è segnato dall'incontro – e conseguente abbandono – con delle figure femminili che ne hanno marcato l'esistenza.
Momento tutto da godere infine alle 22.30 con Patologica, corto teatrale di Noemi Serracini liberamente ispirato ad un racconto di Carola Baratti in “Amores de una Mujersuela”. Giada Prandi è Carola, giovane donna in piena crisi sentimentale ed esistenziale. Attraverso complessi e divertenti ragionamenti racconta la sua tragicomica vicenda umana centrata sulle difficoltà di separarsi da quello che dovrebbe essere il suo fidanzato.
Dalla scena di un piccolo teatro nasce e si sviluppa Aut-Out, terreno fertile d’incontro, confronto, scambio e condivisione. Affinché artisti e spettatori riscoprano insieme il senso di una grande, coinvolgente, festa collettiva.
Il lungo week-end al Teatro della Grancia parte giovedì (28 agosto) con Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell'amore) di Mirko Feliziani, con Beatrice Ciampaglia e Mirko Feliziani. Due bizzarre marionette consumano il loro tempo nella logora ripetizione di un “grande numero” fatto di strane storie e canzoncine beffarde aspettando l’arrivo del fantomatico Pertuso. Finalista al Premio Scenario 2007, Assunta Pertuso ha debuttato al Colosseo Nuovo Teatro nella rassegna sulla “Non-Scuola Romana” curata da Nico Garrone.
A seguire, la compagnia J33tre presenta Vuota corona, uno spettacolo in cui il regista britannico Giles Smith unisce idealmente ventiquattro opere di Shakespeare, tra drammi, commedie e sonetti, per rendere un delicato omaggio a tutte le donne shakespeariane, qui interpretate da Beatrice Presen. Accompagnamento alla chitarra di Daniele Romeo. Giles Smith ha collaborato con i più grandi registi inglesi e con attori del calibro di Vanessa Redgrave, Judy Dench, Paul Scofield, Ewan Macgregor, Ralph Fiennes. I suoi spettacoli hanno debuttato a New York e a Londra e, in Italia, in teatri quali Globe Theatre e il Teatro Valle a Roma, il Teatro della Tosse a Genova, Il Teatro delle Mole in Ancona.
Venerdì (29 agosto) sarà la volta di Quel silenzio pieno di voci, uno studio su Orgia di Pier Paolo Pasolini con Lidia Miceli, Cristina Gardumi e Franceso Villano per la regia di Massimo Di Michele.
La coppia medio borghese al centro della rappresentazione è il simbolo dello scontro contro le imposizioni sociali. Il desiderio di marito e moglie di essere diversi li spinge a creare un rito privato che li porta a sollevarsi al di sopra di ogni artificio o categoria. Nel buio della camera da letto diventano Uomo e Donna, due entità universali, opposte e indissolubili che, proprio accettando di essere profondamente diverse tra loro, affermano il loro legame attraverso l’incontro dei corpi. Il regista e attore Massimo Di Michele ha debuttato lo scorso anno al Teatro Eliseo di Roma con lo spettacolo “Il funerale del padrone” di Dario Fo.
Serata di grande impegno quella di sabato (30 agosto). Alle 21.00 Chiara Tomarelli porta in scena una giovane donna kamikaze negli ultimi 12 minuti e 36 secondi della sua vita con il monologo Donna bomba di Ivana Sajko. All'interno di una dimensione onirica, ascoltiamo i pensieri, le immagini e le contraddizioni di una donna kamikaze poco prima di compiere il suo attentato. Chiara Tomarelli ha lavorato con importanti registi tra cui Claudio Longhi, Walter Le Moli, Jan Fabre, Peter Stein, Pier Paolo Sepe e Alexander Popovsky.
Quindi alle 22.30 Dario Mangiaracina e Dario Muratore della Compagnia Quartiatri di Palermo porteranno in scena …Dove le stesse mani, liberamente tratto da "La ballata per la festa dei bambini morti di mafia" di Luciano Violante.
Lo spettacolo si articola tra italiano e dialetto, in un racconto intervallato da canti popolari, che ha come voce narrante un uomo ucciso per sbaglio dalla Mafia. Attraverso il topos dell’apparizione in sogno, il protagonista Pino si rivolge al cugino più piccolo Tanino, evocando l’infanzia ormai lontana, le filastrocche, i tempi andati, la fame, il suo matrimonio e i suoi figli.
Il Festival Aut-Out si chiuderà domenica (31 agosto) con tre momenti imperdibili.
Alle 20.00 il medievale Chiostro della Grancia ospiterà Se la greve sostanza della mia carne fosse pensiero, prova finale aperta al pubblico del laboratorio teatrale sui sonetti di William Shakespeare tenuto dal regista Giles Smith della compagnia J33tre durante le quattro giornate del Festival.
Alle 21.00 Andrea Gambuzza con la regia di Omar Elerian presenterà Satellitudini, la storia di un uomo solo, alla ricerca di un amore perduto ma che, da 500 milioni di anni, non ha mai smesso di cercare. Lo spettacolo – nato come un adattamento scenico de Le Cosmicomiche di Italo Calvino – è un percorso nella memoria smisuratamente estesa del suo protagonista, Qfwfq. Dal noioso universo precedente il Big Bang, il suo viaggio nella storia dell’universo è segnato dall'incontro – e conseguente abbandono – con delle figure femminili che ne hanno marcato l'esistenza.
Momento tutto da godere infine alle 22.30 con Patologica, corto teatrale di Noemi Serracini liberamente ispirato ad un racconto di Carola Baratti in “Amores de una Mujersuela”. Giada Prandi è Carola, giovane donna in piena crisi sentimentale ed esistenziale. Attraverso complessi e divertenti ragionamenti racconta la sua tragicomica vicenda umana centrata sulle difficoltà di separarsi da quello che dovrebbe essere il suo fidanzato.
Dalla scena di un piccolo teatro nasce e si sviluppa Aut-Out, terreno fertile d’incontro, confronto, scambio e condivisione. Affinché artisti e spettatori riscoprano insieme il senso di una grande, coinvolgente, festa collettiva.