SIENA. A seguito del suo debutto a Trieste, in collaborazione con l’I.N.A.F Osservatorio Astronomico, “Un Atlante Celeste” si sposta nella città nativa del personaggio a cui è dedicato, Siena, dove Alessandro Piccolomini non ha solo inciso delle tracce indelebili nella cultura rinascimentale ma anche nella divulgazione scientifica dell’astronomia della sua epoca. Nel Cinquecento lo scambio attivo ed operativo tra varie realtà culturali, tra materie apparentemente opposte, tra le scienze e le arti, è stato un esercizio normale che oggi non sempre viene eseguito con la stessa spontaneità come ai tempi dell’uomo universale. E’ questa l’ottica in cui si propone l’evento “Le Lune Senesi“, un insieme di conferenze, installazioni site-specific e interventi di poesia e musica, che si è ispirato alla figura storica del Cardinale Alessandro Piccolomini. Quasi cinquecento anni dopo, alcuni artisti e poeti di generazione, formazione e origine diverse, iniziano un nuovo viaggio d’esplorazione da questa cartografia stellare del Piccolomini : una guida culturale per l’incontro con una visione del cielo in cui le stelle venivano contrassegnate per la prima volta dalle lettere dell’alfabeto latino. Dai dialoghi notturni con il cielo sono nati dei progetti con orientamento cosmologico perché le opere non parlano solo della ricerca artistica ma anche dell’uomo contemporaneo in generale e delle grandi questioni della sua esistenza. In primo piano ci accompagna una continua interrogazione sul comportamento dell’uomo nei confronti della natura, dell’universo e della vita in essa, portandoci ad un piano di coscienza superiore nella pratica di nuovi equilibri. L’artista piemontese Mauro Benetti, ripercorre le osservazioni lunari del Piccolomini, introducendoci in una dimensione ariosa e visionaria con un’installazione monumentale immersa nel buio: una lune rivestita di colore luminescente creando un magico effetto di mistero, per la sua inverosimile vicinanza. Il progetto espositivo delle Lune si articola in due luoghi di natura e di funzione diversa: sul Terrazzino del Teatro Comunale, come allusione alle occupazioni culturali del Piccolomini che, nella sua epoca, si è occupato di teatro e di poesia; e nella Sala della Biblioteca Comunale degli Intronati, dimora connotata dal suo legame letterario con Piccolomini dove saranno anche esposti alcuni libri dello scienziato cinquecentesco. Anche all’artista triestino Lorenzo Mullon sono familiari gli astronomi che ad un certo punto della vita iniziano un viaggio d’esplorazione verso un mondo che in realtà non possono ancora raggiungere. Alla ricerca dei cromatismi nascosti delle stelle, materializza il primo Stellarium dipinto, una nuova cartografia celeste, composta di meteorite coperte di strati di colore, linguaggi e connotazioni. In sintonia con le mappe antiche, i lavori dell’artista si sostanziano di elementi più o meno riconoscibili, incontriamo di sfuggito degli animali come le salamandre, gli scorpioni, degli elfi, oppure dei mostri e dei personaggi correlati al patrimonio di leggende di chiunque intraprenda la lettura del cielo notturno. Enzo Navarra, architetto e scultore campano, si aggrega al gruppo con due assemblages dal riferimento Dantesco “ E cosi uscimmo a riveder le stelle “: delle opere realizzate su carta a mano, con tempere, foglie d’oro e terre colorate. Anche Navarra crea delle connessioni tra il passato e il presente, tesse l’invisibile trama tra le cose, si tuffa nella storia umana collegandola con la storia dell’universo. E’ un motivo ricorrente della sua arte di farsi messaggero di un cammino di luce e di speranza come felicità dello sguardo. I dipinti di Mullon e le opere di Navarra saranno esposte nelle Sale di Lettura della Biblioteca Comunale degli Intronati fino al 9 Gennaio 2015. Un Atlante Celeste che conta allo stesso tempo 470 anni dalla nascita dell’unanime libro di Alessandro Piccolomini, si inserisce in un ciclo di manifestazioni che invita alla convivenza costruttiva tra arte, poesia, astronomia, astrofisica, affinché si formino dei nuovi luoghi congeniali in cui si coltiva la conoscenza, il sapere, l’eredità di tutte le scienze ed arti come missione originaria. Al fine di rendere questo paradigma ancora più concreto e accessibile al pubblico, la seconda parte della manifestazione si articola in un seminario scientifico con alcuni interventi che completano il quadro delle ambizioni di un personaggio eclettico come Alessandro Piccolomini. Ne parleranno lo storico dell’astronomia, Alberto Righini, Università di Firenze; l’astronomo e scrittore Stefano Sandrelli dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Brera Milano; l’esperto di letteratura rinascimentale, Franco Tomasi, Università di Padova; Beth Vermeer, architetto e ideatrice del progetto complessivo. Il seminario su Alessandro Piccolomini si terrà il 9 Gennaio 2015, nella Biblioteca Comunale degli Intronati, in concomitanza con il finissage della mostra. La realizzazione del progetto si svolge in stretta collaborazione con il Comune di Siena, Assessorato alla Cultura che sostiene e promuove la manifestazione e con la Biblioteca Comunale degli Intronati. “Un Atlante Celeste” si avvale del patrocinio dell’Università degli Studi di Siena, dell’Università per Stranieri di Siena, dell’I.N.A.F Istituto di Astrofisica. Hanno contribuito al progetto su piano scientifico ed organizzativo Design of the Universe, Laverna Net, l’Accademia Senese degli Intronati, Vaccarino Arte e l’Associazione Culturale Gli Amici dell’Arte. Immagine Coordinata: Valter Luca De Bartolomeis. Realizzazione Video: Lorenzo Isacco. Media-Partner COELUM Rivista d’Astronomia.