SIENA. Per la Rassegna teatrale, ad ingresso gratuito, “Giorno della memoria 2009”, organizzata dalla Regione Toscana, Comune di Siena, Presidenza del Consiglio Comunale e Fondazione Toscana Spettacolo, sabato (31 gennaio) alle 21,15, al Teatro dei Rozzi andrà in scena Ascoltami bene, interpretato da Mascia Musy, attrice di teatro e televisione, con la regia di Emanuela Giordano.
“Il teatro – come ha detto paolo Cocchi, assessore alla cultura della Regione Toscana – può fare moltissimo per combattere voci e azioni razziste sempre più frequenti, perché la magia dello spettacolo coinvolge gli spettatori e arriva direttamente al cuore e alla loro intelligenza. Per questo la rassegna di prosa, per contribuire a vaccinare ciascuno di noi, e le giovani generazioni in particolare, contro una malattia che ci pare, e i revisionismi nazionali e internazionali ce ne danno triste conferma, ancora da debellare”.
Per Ascoltami bene Emanuela Giornado, con una grande esperienza anche come attrice e autrice, si è liberamente ispirata all’omonima opera di Etty Hillesum, giovane olandese, del 1914, che, dopo aver vissuto e visto, le atrocità della seconda Guerra Mondiale, decide di scrivere un diario, così da poter diventare un oggetto concreto di testimonianza. Patrimonio e monito per l’intera umanità.
Le lettere della ragazza, nata da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, volontaria in un campo di smistamento ebrei dove entra per alleviare i patimenti della sua gente, colpiscono per la loro freschezza ed autenticità, per i cedimenti e le contraddizioni dichiarate, il profondo desiderio di spiritualità e di pace, di amore e libertà. Soprattutto morale, che non cede neanche davanti alle umiliazioni, ai dolori e al destino, certo, di morte che, lei stessa, affronta, cantando, in un treno blindato.
La giovane donna non si racconta migliore di quello che è, né si gloria del suo sapere e delle sue capacità. Al contrario succhia la vita con energia febbrile, impara e ascolta, per poi decidere che la sua missione sarà quella di testimone del suo tempo, ingiusto e feroce, incomprensibilmente malvagio, ma pur sempre, tempo di vita.
Lo spettacolo ha avuto il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità, l’Ambasciata Reale dei Paesi Bassi e l’Associazione Donne Ebree d’Italia, ha vinto il Premio Fondi La Pastora ed è stato finalista, come miglior monologo, ai Premi del Teatro.
Per informazioni, Ufficio Teatri, 0577-292225, Teatro dei Rozzi, 0577-46960, oppure: cultura_teatro@comune.siena.it.
“Il teatro – come ha detto paolo Cocchi, assessore alla cultura della Regione Toscana – può fare moltissimo per combattere voci e azioni razziste sempre più frequenti, perché la magia dello spettacolo coinvolge gli spettatori e arriva direttamente al cuore e alla loro intelligenza. Per questo la rassegna di prosa, per contribuire a vaccinare ciascuno di noi, e le giovani generazioni in particolare, contro una malattia che ci pare, e i revisionismi nazionali e internazionali ce ne danno triste conferma, ancora da debellare”.
Per Ascoltami bene Emanuela Giornado, con una grande esperienza anche come attrice e autrice, si è liberamente ispirata all’omonima opera di Etty Hillesum, giovane olandese, del 1914, che, dopo aver vissuto e visto, le atrocità della seconda Guerra Mondiale, decide di scrivere un diario, così da poter diventare un oggetto concreto di testimonianza. Patrimonio e monito per l’intera umanità.
Le lettere della ragazza, nata da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, volontaria in un campo di smistamento ebrei dove entra per alleviare i patimenti della sua gente, colpiscono per la loro freschezza ed autenticità, per i cedimenti e le contraddizioni dichiarate, il profondo desiderio di spiritualità e di pace, di amore e libertà. Soprattutto morale, che non cede neanche davanti alle umiliazioni, ai dolori e al destino, certo, di morte che, lei stessa, affronta, cantando, in un treno blindato.
La giovane donna non si racconta migliore di quello che è, né si gloria del suo sapere e delle sue capacità. Al contrario succhia la vita con energia febbrile, impara e ascolta, per poi decidere che la sua missione sarà quella di testimone del suo tempo, ingiusto e feroce, incomprensibilmente malvagio, ma pur sempre, tempo di vita.
Lo spettacolo ha avuto il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità, l’Ambasciata Reale dei Paesi Bassi e l’Associazione Donne Ebree d’Italia, ha vinto il Premio Fondi La Pastora ed è stato finalista, come miglior monologo, ai Premi del Teatro.
Per informazioni, Ufficio Teatri, 0577-292225, Teatro dei Rozzi, 0577-46960, oppure: cultura_teatro@comune.siena.it.