SINALUNGA. Tutto esaurito per “Pro Patria. Senza prigioni, senza processi”, lo spettacolo di e con Ascanio Celestini in scena domenica 15 gennaio alle ore 21 al teatro Ciro Pinsuti. Un racconto di cento minuti per denunciare la condizione carceraria e raccontare i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia attraverso tre momenti: il Risorgimento, la lotta di Liberazione nazionale e il terrorismo armato degli anni Settanta.
“I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune, non temono i processi. i morti perché non possono finire in galera. Gli ergastolani perché dalla galera non escono più. Chi ruba una mela finisce in galera anche se molti pensano che rubare una mela è un reato da poco. E chi ruba due mele? Chi ne ruba cento? Quando il furto della mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La legge è uguale per tutti e i giudici non si mettono a contare le mele. La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta”. Sono le parole di un detenuto che sta scrivendo il discorso. Un discorso importante nel quale cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i tre libri che l’istituzione carceraria gli permette di consultare. Chiede aiuto a Mazzini, un Mazzini silenzioso e sconfitto.
Celestini è da solo in uno spazio di due metri per due. Un fondale con alcune immagini, ritagli di giornali e manifesti di uno spettacolo. Un palco di metallo che è anche un piccolo prato artificiale sul quale va in scena la prova per un discorso. Un banchetto rosso tra palco verde e fondale bianco. Due musiche accompagnano la narrazione, un brano surf e una variazione di Chopin su un’aria di Bellini. Cinque personaggi. Un narratore-personaggio che parla in prima persona. Con lui ci sono due padri, uno di sangue e uno ideale. Accanto si muovono due abitanti della prigione che è il luogo dell’azione. Sono un secondino detto “l’intoccabile”, padrone concreto della vita del carcere, e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.
I biglietti per lo spettacolo sono esauriti. Per conoscere la disponibilità di eventuali tagliandi prenotati e non ritirati, è possibile contattare la biglietteria del teatro Ciro Pinsuti, aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, al numero 0577 630247.
“I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune, non temono i processi. i morti perché non possono finire in galera. Gli ergastolani perché dalla galera non escono più. Chi ruba una mela finisce in galera anche se molti pensano che rubare una mela è un reato da poco. E chi ruba due mele? Chi ne ruba cento? Quando il furto della mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La legge è uguale per tutti e i giudici non si mettono a contare le mele. La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta”. Sono le parole di un detenuto che sta scrivendo il discorso. Un discorso importante nel quale cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i tre libri che l’istituzione carceraria gli permette di consultare. Chiede aiuto a Mazzini, un Mazzini silenzioso e sconfitto.
Celestini è da solo in uno spazio di due metri per due. Un fondale con alcune immagini, ritagli di giornali e manifesti di uno spettacolo. Un palco di metallo che è anche un piccolo prato artificiale sul quale va in scena la prova per un discorso. Un banchetto rosso tra palco verde e fondale bianco. Due musiche accompagnano la narrazione, un brano surf e una variazione di Chopin su un’aria di Bellini. Cinque personaggi. Un narratore-personaggio che parla in prima persona. Con lui ci sono due padri, uno di sangue e uno ideale. Accanto si muovono due abitanti della prigione che è il luogo dell’azione. Sono un secondino detto “l’intoccabile”, padrone concreto della vita del carcere, e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.
I biglietti per lo spettacolo sono esauriti. Per conoscere la disponibilità di eventuali tagliandi prenotati e non ritirati, è possibile contattare la biglietteria del teatro Ciro Pinsuti, aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, al numero 0577 630247.