L’esposizione vedrà in mostra alcune fasi della produzione “matura” dell’artista senese, un’attività pittorica avviata da autodidatta e oggi divenuta impegno a tempo pieno
SIENA. La figura del cavallo è protagonista della nuova mostra in programma alla Galleria Cesare Olmastroni di Palazzo Patrizi per la rassegna ArteSiena che, dall’11 al 29 ottobre, ospita “Un Viaggio A/R”, prima importante personale di Massimo Stecchi.
L’esposizione vedrà in mostra alcune fasi della produzione “matura” dell’artista senese, un’attività pittorica avviata da autodidatta, per pura passione, e oggi divenuta impegno a tempo pieno. Nella mostra Stecchi viaggia con la mente, per poi, però, tornare puntualmente alla “base”, alla sua amata Siena, alle sue terre tranquillizzanti, a quella piccola porzione di mondo antico. “Ed ecco spiegata la presenza in un cospicuo gruppo di opere del cavallo a cui Massimo Stecchi si dedica con originalità, rappresentando uno dei soggetti più frequentati (e quindi meno originali) nella storia dell’arte universale, dalle pitture rupestri fino ai giorni nostri: dipinge un ‘qualcosa’ che tutti sono in grado di riconoscere, fin da una prima occhiata”, come scrive Duccio Benocci nella presentazione del catalogo della mostra.
“Protocollo equino” è stata intitolata la serie, giocando anche sul significato tutto cittadino dell’espressione.
Massimo Stecchi attinge a piene mani anche dalla tradizione figurativa senese (Duccio di Buoninsegna in primis) per la realizzazione di una serie di donne, madonne, bambini e uomini.
Un’ultima serie di opere, infine, rappresenta le peripezie dei migranti, storie di ordinaria disperazione, storie di gente che scappa dal proprio Paese natale in cerca di fortuna, ma che troppo spesso trova la morte durante il viaggio.
La mostra, che sarà inaugurata l’11 ottobre alle 17.30, sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 15.30 alle 18.30.
Massimo Stecchi nasce a Siena nel 1954, dove vive e lavora. Esordisce negli anni ’80 disegnando vignette satiriche e illustrando racconti e manifesti per alcuni quotidiani e periodici locali. Successivamente affina l’uso del colore frequentando la bottega d’arte del maestro Ali Hassoun, e nel contempo coordina il laboratorio di disegno di nudo del Centro Culturale “La corte dei Miracoli” di Siena. I temi delle sue opere variano col tempo: dalle monumentali figure femminili alla danza, dai movimenti della corrida a quelli del tango, dagli angeli musicanti, composti su uno sfondo appena intuibile, per dare maggiore risalto alla loro fisicità, alla serie del “Protocollo equino” che ha come soggetto il cavallo, piccola figura che si ripete sempre uguale ma diversa nel colore che da sfondo diventa protagonista. Il Palio e l’eterna riproduzione di se stesso è un tema ricorrente nel lavoro di Massimo Stecchi che interpreta attraverso i particolari del Corteo Storico. Figure solide eppure eteree, che si stagliano fiere, rappresentanti del complesso universo senese.
Recentemente ha affrontato coraggiosamente il tema della maternità, avendo a riferimento in particolare la “Madonna dei Francescani” di Duccio, conservata nella Pinacoteca di Siena, ed il soggetto della “Deposizione dalla Croce” per ripetere in chiave attuale queste raffigurazioni fino a trattare la tragedia dei migranti. Riconoscibile in ogni quadro la forza del colore, suo tratto distintivo, che si concretizza per mezzo della spatola; intenso e carico esalta la materia rendendola vibrante e piena.