L’artista canadese ha frequentato l’Accademia d’Arte di Firenze
di Paola Dei
SIENA. Trasferitasi da San Gimignano a Via della Sapienza di Siena, l’Art Gallery in Tuscany by Cora, che prende il nome da Cora Breckenridge, figlia d’arte del noto pittore Gordon Breckenridge, è un punto luce di ineguagliabile bellezza situato a pochi metri dalla Basilica di San Domenico. Rapisce subito l’osservatore con una nutrita serie di preziose ed elegantissime opere dedicate alla bellezza della natura ed esaltate da porte e portoni che evocano sogni, ricordi, speranze e curiosità.
Lontani dalla fissità disanimata di lavori tecnici ma che dalla fredda precisione delle copie dal vero, i dipinti di Gordon rappresentano una incantevole e leggera ventata di creatività.
Non ci sono ulteriori suoni ad accompagnarli, non i sono ulteriori profumi, é proprio nel silenzio che anima le stanze che sembra di percepire la delicata sonorità di un granello di cristallo che si deposita in fondo ad un vaso di cristallo.
Sono fiori, foglie, che sussurrano all’orecchio storie antiche e moderne, forme e colori che vanno al di là di ciò che rappresentano e mostrano qualcosa che solo l’artista sa cogliere. Sarebbe una eresia contaminarli con altri rumori e con altri odori. Bastano a se stessi e aggiungere altro toglierebbe alla mirabile esperienza sinestetica di chi osserva la capacità di creare associazioni ed evocare sogni.
L’artista è Gordon Breckenridge, nato in Canada ma trasferitosi a Firenze molto giovane per frequentare l’Accademia d’Arte e proseguire poi gli studi con la rinomata Nernia Simi. Ad accompagnarlo nel suo viaggio fra forme e colori c’è sua moglie, una grande donna che lo ha sostenuto con un amore pacato e resistente al tempo e alle intemperie regalandogli anche la figlia Cora e altri figli. Checché se ne dica in tempi moderni, l’amore vero fa stare bene, incoraggia, porta gioia, non il contrario, come molti tendono a voler far credere violentando con parole, fatti ed esperienze sgradevoli. I fiori e le foglie di Gordon raccontano anche questo è, in un mondo dove la violenza abbonda, guardarli mentre si guardano, è una esperienza di arte nell’arte.
Gli strumenti più efficaci di Gordon sono gli occhi che, come lui stesso sostiene, devono cogliere oltre la forma ed è con quegli occhi che prima ancora che con il pennello che l’artista realizza i suoi dipinti.
Accanto a lui espongono altri artisti fra cui il giovanissimo Lapo Gargani, Massimo Alsaioli, Marco Scarici, Maria Grazia Preda, Rita Padullà, Francesco Bruni, Alberto Benedetti e Toni Alfano.
I loro lavori si alternano in esposizioni a tema o a punti d’incontro come quello in corso dal 28 maggio con il titolo: Legami Silenti dove Alfaioli e Scarici evidenziano legami fra di loro pur nelle differenze e nel diverso modo di rappresentare gli eventi.
Nello spazio è possibile anche trovare meravigliosi foulards realizzati con la collaborazione di alcuni artisti toscani insieme a Cora che ha riprodotto molte opere di suo padre in filato 100% Modal, una fibra naturale estratta dal faggio, fresca d’estate e calda d’inverno. Oltre ai foulards sono in vendita stampe in Giclée che vengono spedite in tutto il mondo su carta cotone naturale.