In libreria è arrivata la “Guida magica delle terre di Siena” di Massimo Biliorsi, edizioni Il Leccio, agile pubblicazione che si avvale di un ricco corredo fotografico di Pamela Bralia nel coordinamento editoriale di Riccardo Cerpi e la grafica curata da Zaira Loppo.
Se la città di Siena già ci offriva l'esperienza insolita di quattro itinerari nel suo centro storico, con la “Guida magica di Siena”, la provincia ha modo di portarci a cavallo di altre singolari leggende, tutte legate a particolari luoghi, solo alcuni conosciuti e consegnati alle cosiddette “guide tradizionali”.
Quattro itinerari per inseguire il mistero: rocche e castelli, antiche dimore, boschi incantati, laghi, fonti e molini per raccontare di notti straordinarie.
E poi una lunga schiera di personaggi che ci aspettano ai misteriosi incroci di campagna, accompagnandoci al ritmo di fantastiche leggende, in una terra sempre diversa ma sempre stupendamente antica, mai silenziosa, di una bellezza mai solo apparente.
Ecco spettri che non trovano pace, piccoli diavoli che non si danno per vinti, eteree fanciulle non sempre dolci e remissive, streghe fameliche e buone fattucchiere, licantropi che nascondono inaspettati personaggi, animali ibridi che la fantasia popolare non vuole far morire.
Ma soprattutto racconti senza tempo, piccole splendide sceneggiature che possiamo vivere attimo per attimo, sul confine sempre più sfumato fra storia e leggenda. E' l'occasione per conoscere un altro Chianti, per vivere in una diversa luce San Gimignano e tutta la Valdelsa, per spostare gli ultimi rami davanti alle leggende del Monte Maggio e delle boscose colline fra Rosia e Chiusdino, per farsi svelare il cuore nascosto della val d'Arbia, delle crete che mettono insieme lune sfacciate e sconosciute fiabe, per salire verso l'Orcia e poi ancora più sù, fino alla vetta dell'Amiata.
Quattro occasioni per scoprire o rivedere oltre quaranta luoghi con altri occhi, quelli della indimenticabili “veglie”, quando il fuoco acceso di un caminetto e la voce sognante di un anziano sapeva farci volare lontano, in un mondo dove il presente era un inutile orpello, per andare vinti dalla curiosità di sapere se i cicli della terra, le primitive religioni, gli “altri mondi” hanno ragione di esistere.