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di Vito Zita
SIENA. Per soddisfare le crescenti richieste del servizio postale della popolazione italiana in Eritrea, il preesistente ufficio postale fu ampliato nel 1915 e l’ampliamento fu completato l’anno successivo. Il nuovo stabile, progettato dall’ing. Cavagnari, comprendeva un singolo edificio attaccato al lato sud del tribunale e permise la realizzazione di una piccola piazza davanti all’ingresso principale.
Il fronte dell’ingresso è formato nella parte centrale da un muro in bugnato sovrastato da un frontone greco decorato con dentellatura, una volta riempito una cresta di gesso, sotto il cui timpano campeggia il grande tabellone intonacato che riporta in lingua tigrina, arabo e inglese il nome dell’ufficio postale centrale. I due elementi architettonici laterali, più rientrati rispetto al bugnato di ingresso, hanno ciascuno tre vetrate e in alto sono decorati da affreschi formati da festoni di stile romano antico.
L’atrio di ingresso è caratterizzato da un soffitto a cassettoni con piastrelle quadrate in vetrocemento e nella parte più alta delle quattro pareti si vedono gli affreschi decorativi a motivi floreali a ghirlanda raffiguranti ognuno i nome dei paesi gli uffici postali secondari. Forse è la caratteristica più interessante dell’ufficio postale.
Passato l’arco che conduce alla sala principale, chiuso da una porta vetrata metallica sempre in stile Art decò, si accede alla sala principale con il suo soffitto a volte, caratterizzato lungo il perimetro interno da delle colonne con in cima un capitello ionico. Le lunette che si trovano fra le colonne hanno ognuna una finestra rotonda la cui luce centrale è contornata da dodici cerchi più piccoli, posizionati come le cifre su un quadrante di orologio. Al centro del soffitto una grande vetrata permette la luminosità dell’ambiente. Gli arredi d’epoca sono la parte più pregiata della sala centrale e sono composti da grandi elementi in legno destinati a raccogliere le cassette del fermo posta, da un bancone, su due lati, il cui fronte è coperto da delle lastre marmoree venate ed infine da un bellissimo tavolo in legno, con i due scrittoi spioventi che poggiano su una base composta da tre grandi cerchi alle estremità.