SIENA. Sabato 7 aprile) in una sala delle Vittorie affollata da più di 300 persone, un pubblico attento e partecipe ha seguito l’intervento di Corrado Augias, che, introdotto dal priore Maurizio Tuliani e coordinato da Paolo Gheda, ha parlato di “Che razza di italiani siamo”.
Dopo i saluti del priore Maurizio Tuliani, Augias ha ricordato come il nostro paese sia caratterizzato da un’unità fragile che se da una parte ha consentito la costruzione di un patrimonio che non ha uguali al mondo, dall’altro lo ha reso facile terra di conquista per molti invasori.
Partendo dalla storia Augias ha offerto una sua lettura dell’attualità politica, ricca di acute riflessioni e di ironiche considerazioni sulla difficile situazione attuale. Esaltando il valore di singole comunità come quella senese, che nella sua Festa trova un mondo di riferimento, Corrado Augias suggerito possibili vie di uscita alla forte crisi di identità del nostro paese.“Nei momenti di sconforto – ha concluso Augias – bisogna alzarci, ripercorrere la nostra storia e dire: se ce l’abbiamo fatta finora, ce la faremo ancora!”
Applausi meritati anche per il violino di Leonardo Ricci, giovane talento senese, che si è misurato con due brani eseguiti con vero virtuosismo.
“Overtures” è un appuntamento che nasce nell’ottica di valorizzare il ruolo originario delle contrade come centri di promozione sociale e culturale dove l’idea dell’apertura, del dialogo, del confronto sono fondanti. E il successo di partecipazione premia le intenzioni.