di Annalisa Coppolaro
SIENA. C’era il pubblico delle grandi occasioni al magico Concerto di Natale della Rinaldo Franci ai Rinnovati. Un concerto per certi versi innovativo, dove hanno trovato spazio le composizioni di Antonio Anichini, di Ney Rosauro e di Mozart, in un evento che ha lasciato il pubblico soddisfatto e sorridente.
L’Orchestra Rinaldo Franci-Città di Siena diretta da Michele Manganelli si è esibita in tre opere di grande pregio, iniziando con l’anteprima assoluta del Concertino per flauto, percussioni e archi composto da Antonio Anichini tra novembre e dicembre 2009. Tre movimenti dove si percepiscono influenze etniche, asiatiche, mitteleuropee, e che culminano in un finale dove il pizzicato degli archi e la straordinaria presenza del flauto , insieme alle suggestive percussioni si esaltano a vicenda.
Tre movimenti che hanno visto protagonista sia l’orchestra che tre solisti di pregio, Luciano Tristaino al flauto, Federico Poli e Niccolò Chisci alle percussioni ( vibrafono, glockenspiel e timpani). Il Concertino composto dal direttore del Conservatorio Franci Antonio Anichini è stato presentato qui in prima esecuzione per il debutto dell’Orchestra Rinaldo Franci nel restaurato Teatro dei Rinnovati ed è stato dedicato da Anichini ai docenti ed agli studenti impegnati nell’orchestra come solisti e come componenti dell’organico strumentale dell’insieme. Un trionfo.
La seconda opera eseguita dall’Orchestra è stato il Concerto n.1 per marimba ed orchestra, di Ney Rosauro, una scelta anche questa molto apprezzata dal pubblico per il brio e la ritmica dei quattro movimenti , che nell’anno di composizione, 1986, venne descritto da Percussive Notes come ‘’concerto scritto in modo superbo, per il timbro unico e le qualità tecniche e virtuosistiche della marimba’’. Ritmi alternati di lento e veloce, passione e melodia , passaggi di grande difficoltà e di grande effetto ad un tempo, e una fusione d’influenze jazz, popolari, melodiche e tradizionali rendono questa opera un capolavoro fin dalla sua esecuzione da parte della London Symphony Orchestra nel 1990 che ne consacrò la fama. L’Orchestra Rinaldo Franci ha colto appieno queste sfumature di effetti e di suggestioni tipiche della musica sudamericana comunicandole ad un pubblico attento e coinvolto.
Infine una sinfonia che non ha bisogno di presentazioni quella di Mozart, n. 29 in la maggiore KV 201, dove l’orchestra ha rivelato ancora le sue doti espressive in un finale che ha sancito il successo di questa edizione del Concerto di Natale il cui vario e multiforme programma ha raccolto unanimi consensi.
IN foto: Luciano Tristaino