di Roberto Cappelli
MONTALCINO. Chi è Antonio Cozzitorto, il poeta-carabiniere da qualche giorno al centro di conversazioni, più o meno dotte, tra i montalcinesi? Beh, ce lo dice lui stesso attraverso la prima poesia della sua ultima raccolta dal titolo “Adesso…Ti racconto”: “Io sono sempre me stesso, negli anni del mio cammino ho cercato di non perdermi di vista. L’altro che ho incontrato è parte integrante del mio essere uomo e poeta. La mia anima grande e libera in un mondo senza confini. So vivere in solitudine, so vivere con gli altri. Il torrente va trovato, il fiume va riconosciuto, il mare va capito, la montagna va esplorata, il lupo va amato. E’ il mio sempre vagabondare di penna e di pensieri”.
Ma la poesia di Antonio non è rimasta relegata all’interno del “paesello”, per quanto questo termine ormai non si addica più a Montalcino, anzi, sembra andargli ogni giorno che passa più stretto, con tutto ciò che di positivo e negativo questo comporta. Le creazioni di Antonio le possiamo leggere da qualche mese su “L’Angolo della Poesia”, una rubrica fissa del quaderno trimestrale dell’Associazione Culturale di Murlo “Murlo Cultura”.
“Spesso ci si interroga per individuare da dove passi il confine tra poesia e arte visiva senza riuscire a darsi una sufficiente risposta specie se ci si accorge che, sullo stesso tema, pochi versi riescono a procurare un’emozione più intensa di un quadro dipinto da illustre mano. L’immagine – si legge su Murlo Cultura a proposito delle poesie di Antonio – può essere poesia, oppure la parola è immagine? Difficile dirlo. Forse nei versi di Antonio Cozzitorto sarà possibile intravedere una convincente risposta”. E poi il grande “salto” che lo ha consacrato come poeta degno di parlare a tutti gli italiani: la recensione del suo ultimo libro di poesie è sta affidata alle pagine della prestigiosa rivista “Uomini&Business”, definita dalla stessa come “una raccolta di poesie che risponde agli interrogativi fondamentali dell’esistenza umana ed alle sue molteplici forme relazionali: Vorremmo concludere con una sua poesia che ci sembra di eccezionale attualità, sia nel campo strettamente personale che in quello societario, dal titolo “La Speranza”: “All’interno di un cassetto un certificato da cui risulta l’esito negativo di una gravidanza. Tanti esami, tanti senza esito.. Allora alla gente per caso per le strade, che continua a ripetermi ‘…preghi per me’ dirò: ‘Vai avanti, non perdere mai la speranza’.