Lo spettacolo in prima nazionale ai Rinnovati rientra nel cartellone "Alla ricerca del Buongoverno"
SIENA. Ad un secolo dalla nascita di Jean Anouilh, celebre scrittore, regista e drammaturgo francese, torna in scena il suo lavoro più celebre e discusso: Antigone, con la regia di Maurizio Panici.
Secondo la definizione di Holderlin, l’Antigone è la natura stessa del Tragico. Infatti l’insanabile conflitto tra la legge non scritta (oikos), che muove Antigone per la sepoltura del fratello, e la legge dello stato (polìs) emanata da Creonte, creano una tensione insostenibile per tutta la durata della rappresentazione.
Anouilh rende esemplare questo scontro in una scena memorabile tra i due protagonisti, interpretati da due attori di straordinario livello come Mascia Musy e Roberto Latini.
Maurizio Panici, che cura regia traduzione e adattamento, pone il conflitto in uno spazio atemporale dove si svelano tutte le sfumature psicologiche ed emotive suggerite dall’autore.
Lo spettacolo debutta in prima nazionale con il sostegno produttivo del Comune di Siena, nell’ambito del progetto Alla Ricerca Del Buon Governo, promosso come ogni anno dall’Amministrazione della città per celebrare il famoso affresco di Ambrogio Lorenzetti: un momento per riflettere su tematiche civile ad esso legate quanto mai attuali.
Dopo la prima tappa, Antigone sarà il 18 e 19 gennaio al Teatro della Regina di Cattolica e il 20 e 21 gennaio al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola.
“Rispetto alla tragedia di Sofocle, Anouilh sposta la sua analisi dalla contrapposizione tra leggi divine e leggi dello stato, alla contrapposizione tra sentimenti dei personaggi. Creonte e Antigone sono le facce di una stessa medaglia e si riflettono continuamente, rinviando il conflitto come in un gioco di specchi – spiega Maurizio Panici – conflitto eterno tra vecchiaia e giovinezza, maschile e femminile, sfera dell’intimità privata e sua profanazione pubblica. Antigone è tragedia dell’oggi, del dubbio e dell’inquietudine, conflitto tra leggi del cuore e osservanza delle regole, linea di confine dove l’ideale giovanile si misura con l’acquisita responsabilità. La struttura stessa della tragedia di Anoulih è distonica: se l’impianto drammatico è moderno, le didascalie sembrano indicazioni per la sceneggiatura di un film (“con un impercettibile sorriso”, “le stringe le braccia”, “con lo sguardo perduto”…). La scrittura è epica e nello stesso tempo quotidiana e minima, il conflitto con l’assoluto enorme ma reso in maniera piana, parlata e non urlata. Tutto è dichiarato, fin dal prologo che apre lo spettacolo illustrando i personaggi che reciteranno la storia. Anouilh coglie in questo modo un aspetto sostanziale della tragedia (pur trattandolo in forma apparentemente privata), la caducità e l’inutile affanno dei piccoli protagonisti immersi in un contesto grandioso di insostenibile presenza del destino. Lavorando in questa direzione, la scenografia, più che uno spazio scenico, è un segno, forte e assoluto, che rende determinati i rapporti anche fisici tra gli interpreti, la cui recitazione è tesa verso l’assoluta sincerità (tra tutti, Mascia Musy che è Antigone). I gesti sono essenziali e lasciano spazio alla parola che torna così al suo ruolo principe. La presenza di un coro (filo rosso della Storia che unisce la tragedia dalle origini sofoclee ad oggi) e la musica fortemente evocativa, contribuiscono a riportare Antigone alla sua forza originaria dopo avere attraversato il quotidiano e il presente.”
VENDITA BIGLIETTI: TEATRO DEI RINNOVATI
mercoledì 1° dicembre: dalle 17 alle 20; giovedì 2, venerdì 3, sabato 4 dicembre: dalle 16 fino all’inizio dello spettacolo. Prenotazioni telefoniche, tel. 0577 292265, negli stessi giorni e orari di apertura della biglietteria CALL CENTER, tel. 0577 292615-292614 fino al 30 novembre, orario 9.30/12.30, ON LINE www.comune.siena.it