Un festival che coniuga un programma fatto di interpreti di prim’ordine della scena internazionale, un ambiente dall’acustica perfetta e un’ospitalità a cinque stelle
di Annalisa Coppolaro
MONTALCINO. Nella splendida cinquecentesca di Argiano continua l’Argiano Music Festival che si concluderà il 26 agosto.
Alla sua seconda edizione, il Festival ha visto due concerti in luglio che hanno avuto un grande successo , il 21 e 23 luglio, nella splendida cornice delle terre del Brunello. Tra le bellissime colline verdi, il nuovo festival ha attratto un pubblico di intenditori e appassionati di musica barocca, ma anche turisti e locali, con le quattro date tutte dedicate al Barocco. Un festival che coniuga un programma fatto di interpreti di prim’ordine della scena internazionale, un ambiente dall’acustica perfetta e un’ospitalità a cinque stelle. «La grande musica Barocca è come un vino d’annata: va “degustata” cogliendone ogni dettaglio e sfumatura, in un ambiente intimo e raccolto, per gioire così appieno delle emozioni e delle meraviglie che può donarci» dichiara il direttore artistico Antonio Artese. E’ un percorso sinestetico, quello proposto dall’Argiano Baroque Music Festival, un’occasione di incontro e fusione di arte dei suoni e arte del vino, una sorta di alchimia, di contaminazione reciproca tra udito e gusto. «Il nostro desiderio è offrire al pubblico un’esperienza estetica e sensoriale a cinque stelle – prosegue Artese – e ad Argiano tutto questo è possibile: immergendosi nella bellezza mozzafiato della terra del Brunello al tramonto, gustando un aperitivo che ha come protagonisti vini di eccellenza, e lasciandosi, infine, trasportare dalla musica nel cortile, dall’acustica perfetta, della villa cinquecentesca. Saranno quindi gli interpreti straordinari, intorno a cui è costruita ogni serata, a conquistare l’ascoltatore. L’Argiano Baroque Music Festival nasce come piccola kermesse ma nutre l’ambizioso obiettivo di diventare punto di riferimento nel panorama della musica antica in Italia e valorizzare l’immenso repertorio barocco attraverso un rapporto, ascoltatore – interprete, intimo ed esclusivo».
La programmazione 2022 dell’ABMF punta sulla qualità proponendo nelle sue quattro date protagonisti di assoluta rilevanza del panorama musicale barocco internazionale. Ad inaugurare il ricco cartellone è stato, il 21 luglio, “Forqueray Unchained”, serata in cui il Trio composto da André Lislevand, viola da gamba, Jadran Duncumb, tiorba, e Paola Erdas, clavicembalo, proporrà la sua lettura estrosa quanto travolgente di musiche di Forqueray, Marais e De Visée. Poi, il 23 luglio, si è esibito l’olandese Punto Arte Ensemble: Tijmen Huisinghe Alicia Berendse violino, Jörgen van Rijen, trombone, Jan Willem de Vriend, viola e direttore, René Geesing, violoncello e Callum Anderson, clavicembalo. Celebri pagine di Vivaldi, Marcello, Merula e J. S. Bach erano nel la loro proposta.
Due le date rimaste adesso.
Il viaggio tra i tesori dell’early music in questo mese di agosto, prima il 19, con la finezza interpretativa del clavicembalo di Christophe Rousset, interprete di una serata interamente dedicata al barocco francese con musiche di Rameau e Couperin. Infine, dopo tre appuntamenti dedicati alla musica strumentale, la seconda edizione dell’ABMF, termina il 26 agosto, con il fascino del repertorio vocale di Monteverdi affidato al controtenore Raffaele Pe e La Lira di Orfeo, Anais Chen, violino, André Lislevand, viola da gamba e Davide Pozzi, cembalo.
I concerti si tengono “al calar della sera” nel cortile della Villa con posti limitati a 100 ospiti così da permettere agli ascoltatori un’ottimale condizione di visione e di ascolto. Precede ogni performance musicale un raffinato aperitivo, momento in cui poter degustare i vini della Tenuta, visitare la Cantina e approfondire la conoscenza della sua pregiata produzione.
Nel corso dei secoli la Tenuta passò più volte di proprietà tra le varie famiglie nobiliari, fino a giungere nell’Ottocento all’illuminata gestione di Donna Ersilia Caetani Lovatelli, colei a cui andò il merito di aver reso noti i prodotti di Argiano nei salotti culturali più in vista dell’epoca.
Tanto che, per dirla col poeta: «…nella quale asprezza mi tersi col vin d’Argiano, il quale è molto buono», versi che il sommo Carducci dedicò alla maestria di Argiano nell’arte del vino.
Nel 1967 Argiano fa la storia del Brunello di Montalcino partecipando come azienda fondatrice alla nascita del Consorzio.
Nel 1992 la Tenuta passa dai Caetani Lovatelli alla contessa Noemi Marone Cinzano. Con la contessa arriva l’enologo di fama mondiale Giacomo Tachis; un sodalizio straordinario che porterà alla nascita di Solengo, il grande Supertuscan di Montalcino.
Si arriva così ai giorni nostri, con un ulteriore passaggio di proprietà nel 2013 e la guida dell’azienda nelle mani di Bernardino Sani, che dal 2015 ne firma anche i vini. In associazione con la Piccola Accademia di Montisi. I biglietti sono acquistabili su www.argianomusicfestival.com