di Paola Dei
SIENA. Riapertura alla grande del Cinema Odeon a Siena con una pellicola impeccabile di indiscusso valore artistico e tecnico che non delude le aspettative. Diretto da Clint Eastwood con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban, distribuito da Earner Bross: American Sniper è uno dei film che ha segnato l’inizio di questo nuovo anno.
Non era certo facile vincere la sfida di realizzare un film contro la guerra attraverso la guerra stessa senza cadere nel sentimentalismo e nella pruderie, ma Clint Eastwood, ancora una volta è riuscito nell’impresa usando la macchina da presa con grande maestria mostrandoci nel mirino l’obiettivo delineato dalle canne dei fucili e delle mitragliatrici e con una narrazione senza sbavature e inutili retoriche.
Tratto dall’autobiografia di Chris Kyle, uno dei cecchini più famosi della storia, che, cresciuto in Texas dove cavalcava tori senza mai sbagliare la mira, decise di aiutare gli Stati Uniti e nel 1999 si arruolò nelle forze speciali dei Navy Seal.
Protettivo, caldo ed abituato a sparare soltanto per proteggere gli altri, così come prima aveva protetto il suo gregge, Kyle viene chiamato più volte in Iraq dopo gli attentati dell’11 settembre ed in poco tempo diventa una leggenda che schiva attentati ed esce vivo da situazioni surreali che lo vedono al centro della mira degli avversari. ” Tu sei la leggenda” gli dice uno dei suoi commilitoni ed aggiunge: ” Questi ragazzi si sentono invincibili con te!” Le telefonate alla moglie sono il legame che lo unisce alla vita normale: “Ho il telefono in una mano e il fucile nell’altra….”ed il suo compito in una delle ultime imprese è quello di stanare un uomo chiamato “il macellaio” per la sua crudeltà nell’uccidere gli avversari senza alcuna pietà e rispetto.
Mentre punta all’obiettivo diventa padre ed apprende la notizia al telefono: “Avevi ragione, il dottore dice che è un maschio!” gli dice entusiasta la moglie che poco tempo dopo durante un suo rientro a casa aggiunge:” Chris torna casa . Perché lo fai?” “Lo faccio per proteggere voi” risponde Chris che ha in sé l’indole della persona iper-responsabile, costretto a vedere il male per portare a termine il suo desiderio di aiutare gli altri: “C’è il male qui, lo hai visto”.
Durante l’ultima sua missione perde l’amico Mark del quale viene letta durante il funerale, l’ultima lettera che lui stesso aveva scritto: “La gloria è una cosa che certi uomini inseguono e che altri ci si imbattono per caso” ed alla quale Chris attribuisce il senso della morte dell’amico:
“È stata la lettera che l’ha ucciso. Ha ceduto ed ha pagato il prezzo!”.
Rientrato a casa mostra sintomi di Disturbo Post Traumatico da Stress e, come confessa allo psichiatra, é tormentato dalla paura e dal desiderio di proteggere altri compagni: “Io ho protetto i miei compagni. La cosa che mi tormenta è non aver salvato più persone”. Il desidero di rendersi ancora utile agli altri lo porta ad aiutare i reduci della guerra accompagnandoli anche al Poligono, dove, beffa del destino, proprio quando è indifeso e teso a dare una mano a chi ne ha più bisogno, viene ucciso da uno di coloro che sta aiutando rimasto traumatizzato dagli avvenimenti di quella guerra che Clint non si limita a denunciare ma che ci mostra in tutta la sua assurdità attraverso una storia che incarna un principio psicologico universale e che ricorda molti altri eroi della storia e della letteratura, sopravvissuti a situazioni dove la tensione era alle stelle e morti o ingannati per motivi assurdi nel momento in cui hanno ceduto le armi, siano esse metaforiche o reali.
Come Clint dopo le vicende dell’11 settembre, anche David O. Russel aveva narrato le atrocità e le assurdità della guerra con il Film “Three Kings”, seguito da Werner Herzog con “Apocalisse nel deserto” e da Sam Mendes con “Jarhead”, fino a Paul Haggis con “Nella valle dell’Eden”, seguiti da Brian De Palma con “Redacted” che alla Mostra del Cinema di Venezia ricevette il riconoscimento dell’Unicef e da Kathryn Bigelow con “The Hurt Locker” che portó la regista all’Oscar e Clint Eatwood non è certo da meno… Staremo a vedere…