Ne discutono con l'autrice Lucia Guarano, Maurizio Boldrini, Marcello Flores e Gabriella Piccinni
SIENA. Il 1977 rappresenta per l’Italia un anno chiave. È in quest’anno che le rivolte studentesche riesplodono e si radicalizzano. Mentre il Paese assiste al lento delinearsi del compromesso storico, gli studenti si fanno da un lato spettatori di una politica che chiude qualunque possibilità al dialogo, dall’altro diventano protagonisti di uno scontro interno che porterà ad una frattura irreversibile.
“La guerra è finita – Tra movimento studentesco e lotta armata: il ‘77”, opera prima della giornalista Lucia Guarano, è la storia di due ragazze normali, studentesse, amiche, compagne che si ritrovano prima in lotta, poi in guerra. Una guerra di opposte fazioni interne allo stesso ideale, che mieterà una quantità di vittime impressionante. E’ in questo scenario che la lotta armata riesce a raccogliere proseliti, soprattutto tra quanti non vedono di buon occhio l’accondiscendenza del Partito Comunista. Gli studenti appaiono però sempre più divisi e chiusi nelle loro roccaforti, lontani dalle istanze della società, dagli operai e dalle restanti fazioni in fermento e la cacciata del segretario della Cgil Luciano Lama dalla Sapienza non è solo la sintesi di una situazione fuori controllo ma anche l’inizio della dissoluzione del Movimento.
Era il 1977, l’anno in cui per l’ultima volta i giovani hanno visto a portata di mano la possibilità di cambiare la società nella quale vivevano, brutalmente sconfitti da un sistema di potere inattaccabile, dalla politica che si rifugia in se stessa e probabilmente dallo stesso ardore che li aveva fatti forti. Il ’77 è l’inizio della fine.
“La guerra è finita” (Round Robin editrice) sarà presentato martedì (9 giugno), all’Università di Siena – Dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali (Palazzo San Galgano, via Roma, 56, ore 17,30). Ne discutono con l’autrice, Maurizio Boldrini, Marcello Flores e Gabriella Piccinni.