Da Poulenc a Gershwin alla musica Klezmer
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L’invitation au Château, è una piéce comico-satirica del drammaturgo Jean Anohuil scritta nel 1947 che evoca il mondo spensierato della Belle Epoque. Nello scrivere la musica di scena, Francis Poulenc interpreta in maniera personale l’ambiente della commedia, con danze brillanti alternate a canti struggenti e sentimentali. Il risultato è una musique de salon carica del brio e dell’ironia tipici del compositore.
Robert Russel Bennet, importante compositore dimusica per il cinema, ha collaborato sin dagli anni ’20 con George Gershwin, per il quale curò numerose orchestrazioni per musical di Broadway. Nel 1935 pubblicò una Ballad per clarinetto, violino e pianoforte su temi di Porgy and Bess. Lo spirito di contaminazione di Gershwin affiora prepotentemente e si sente anche l’influenza del jazz, specialmente nell’armonia e nell’utilizzo timbrico degli strumenti.
Spinto dal successo de Historie du Soldat, Stravinskij realizzò una suite per clarinetto, violino e pianoforte basandosi sulla versione originale per sette strumenti. Il pezzo di partenza non era proprio un’opera, ma piuttosto una produzione teatrale con ballerini e attori che agivano su una musica fortemente innovativa. Se nella rielaborazione per trio si perde in parte la particolarità dell’orchestrazione, vengono messe in risalto altre caratteristiche: il gioco delle parti, che spesso sembra frutto d’improvvisazione; il metro e il ritmo stravinskiani, sottolineati dal particolare uso del pianoforte: il carattere ora ipnotico, ora sarcastico, ora caotico di questa musica che accompagna il Soldato protagonista lungo tutta la sua avventura, fino alla fine quando il Diavolo si impadronisce della sua anima.
Conla Fantasia per clarinetto (1993) di Jörg Widmann, uno dei compositori più interessanti ed eseguiti della nuova generazione, Alessandro Carbonare si ritaglia uno spazio da solista e mette in luce la sua ineguagliata padronanza della tavolozza timbrica e dinamica dello strumento.
Chiusura all’insegna del grande eclettismo stilistico con Threepenny in the Dark, una Fantasia su untema di Kurt Weill di Anton Giulio Priolo e la musica klezmer di Reiner Kuttemberger, un compositore, clarinettista e sassofonista bavarese, molto attivo nel campo della musica jazz e klezmer.