SAN QUIRICO D'ORCIA. Sarà Marzia Migliora con la mostra Due minuti e trentadue secondi a cura di Marco Pierini la protagonista della XXXIX edizione di Forme nel Verde la mostra di arte contemporanea promossa dal Comune di San Quirico d’Orcia e in programma nei cinquecenteschi Horti Leonini dal 25 luglio al 25 settembre. Per la prima volta nella lunga storia della manifestazione ideata da Mario Guidotti è stato deciso di non allestire lo splendido giardino cinquecentesco con opere esistenti ma di commissionare a un artista un intervento nuovo, pensato e realizzato proprio per gli Horti Leonini. Una formula nata dopo l’avvio di un rapporto di collaborazione con SMS Contemporanea, il Centro Arte Contemporanea del Comune di Siena, all’interno del progetto della Regione Toscana “Una rete regionale delle culture della contemporaneità”.
Marzia Migliora, la cui poetica affonda le proprie radici nella memoria, ha trovato negli spazi antichi e raccolti del giardino un luogo immediatamente congeniale. Due minuti e trentadue secondi si compone di quattro strutture poste attorno alla statua di Cosimo III, assai simili a piccole giostre, sulle quali il visitatore potrà sedersi e lasciarsi trasportare – per i 2’ e 33’’ che il titolo suggerisce – in una lenta rotazione di 360° durante la quale, dalla sua postazione privilegiata, potrà godere di una visione degli Horti Leonini assolutamente inedita, personale e privata. Ogni seduta mobile può accogliere due persone ma l’esperienza del ‘viaggio’ è solo apparentemente condivisa perché il compagno rimane sempre di spalle. Il gesto di mettersi a sedere (la decisione, cioè, di partire) è sufficiente a far scattare il sensore che avvia il movimento; basterà poi alzarsi per bloccare la macchina e tornare ‘alla realtà’, dalla quale si era per un istante evasi. Catalogo della mostra Silvana Editoriale
Marzia Migliora (Alessandria 1972) vive e lavora a Torino. Attraverso un’ampia gamma di linguaggi, dal video al suono, dalla performance all’installazione, dal disegno all’oggetto, articola le diverse tappe di una ricerca che tocca i temi del desiderio, dell’intimità, della memoria, della perdita, dell’ossessione, quali punti focali di una riflessione sull’identità, sullo spostamento e la riedificazione continua dei suoi confini, sulla perlustrazione delle sue zone d’ombra. Tra le sue recenti personali: nel 2009 vince il premio internazionale indetto dalla regione Lombardia con un progetto destinato al Museo del 900 a Milano; Questa mia terra di nessuno (2008), Galleria Art Agents di Amburgo; Bianca e il suo contrario (2007), Galleria Lia Rumma, Milano; Tanatosi (2006), Fondazione Merz, Torino; The Agony & The Ecstasy (2005), The Foundation for Art & Creative Technology, Liverpool; Download-now (2005), IIC, Londra e Fondazione A. Olivetti, Roma; Appassionata (2004), mart, Rovereto; Pari o Dispari (2004), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Ha preso parte a numerose collettive, tra le quali Où? Scènes du sud: Espagne, Italie, Portugal, Cerrè d’Art, Nimes; La parola nell’arte, mart, Rovereto; Baroque and Neo-Baroque, DA2, Contemporary Art Centre, Salamanca; Aperto per lavori in corso, PAC, Milano.
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