Il libro Gli Sforza e gli ebrei a Santa Fiora dal XV secolo agli inizi del XIX secolo si presenta mercoledì 22 gennaio alle ore 16,00
SIENA. Carla Benocci esamina con questo studio la presenza ebraica a Santa Fiora, attestata fino dalla metà del XV secolo: furono Cecilia Aldobrandeschi e Bosio Sforza che aprirono ad un’accoglienza sempre maggiore agli ebrei, a partire dal 1439; consentirono così l’organizzazione di una comunità ebraica che si rafforzò e si rese indipendente da intromissioni laiche e religiose, fino all’inizio del XVIII secolo. In questo periodo il potere della famiglia Sforza aveva iniziato la sua parabola discendente, collegandosi alla perdita di potere politico e sociale anche la crisi economica. L’autrice ricostruisce le conseguenze di questa crisi sulla Comunità ebraica locale, con l’imposizione da parte del vescovo di Città della Pieve della creazione del ghetto nel 1711. Pochi decenni più tardi, nel 1742, gli Sforza affittarono la Contea di Santa Fiora proprio ad ebrei, che con successivi rinnovi la gestirono fino al 1752. Le condizioni generali si fecero progressivamente peggiori, tanto che la popolazione ebraica si trasferì definitivamente nella vicina Comunità di Pitigliano.
La presentazione del volume sarà l’occasione per approfondire la storia della popolazione ebraica in una zona, quella della bassa Toscana, dove le piccole Comunità hanno intrecciato la propria storia con quella delle élite locali.
Presentazione di Giacomo Todeschini, professore ordinario di Storia Medievale all’Università di Trieste
Intervengono:
Ilaria Marcelli, Archivio di Stato di Siena
Luciano Luciani, consigliere con delega alla cultura del Comune di Santa Fiora
Sarà presente l’autrice
Ingresso libero fino ad esaurimento del numero di posti