È dedicata a "Giancarlo Rastelli, un cardiochirurgo appassionato all'uomo”
SIENA. All’ospedale Santa Maria alle Scotte arriva una mostra fotografica dedicata alla figura di Giancarlo Rastelli, medico, scienziato e cardiochirurgo, conosciuto in tutto il mondo per le sue tecniche chirurgiche e per i risultati delle sue ricerche in ambito cardiovascolare, ma anche figura di grande umanità.
All’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, l’inaugurazione della mostra si tiene martedì 16 aprile, alle ore 11, alla presenza del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena.
L’esposizione, dal titolo “La prima carità al malato è la scienza. Giancarlo Rastelli, un cardiochirurgo appassionato all’uomo”, è ospitata all’interno del corridoio che porta al lotto 3, al piano -1, fino al 23 aprile. Si tratta di una mostra itinerante, nata nel 2018, e curata da Gerardo Vito Lo Russo, Giovanni Lucertini, Andrea Pace e Veronica Sandroni, in occasione del Meeting per l’Amicizia fra i popoli.
A Siena, è organizzata dall’associazione studentesca “Obiettivo Studenti”, in collaborazione con l’Università e l’Aou Senese. All’inaugurazione, partecipano anche Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou Senese, i curatori della mostra, le autorità, i professionisti, gli studenti e i rappresentanti del mondo del volontariato.
Giancarlo Rastelli, nato a Pescara il 25 giugno 1933, inizia i suoi studi in medicina all’Università di Parma per poi proseguire, dal 1961, la sua carriera accademica alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, USA), una delle sedi massime della ricerca cardiovascolare, dove lavora prima come research assistant poi come research associate. Come cardiochirurgo, si dedica in particolare al trattamento delle cardiopatie congenite, mettendo a punto la “Rastelli procedure”, una tecnica chirurgica utilizzata ancora oggi in cardiochirurgia pediatrica. L’altra sua grande eredità chirurgica riguarda la descrizione anatomica e la classificazione di un tipo di cardiopatia congenita: il canale atrioventricolare. La passione per l’uomo, filo conduttore di tutta la sua vita, ha generato la passione con cui si è dedicato ai suoi studi: celebri in tal senso i suoi aforismi quali «la prima carità è la scienza» e «sapere senza sapere amare è nulla», che caratterizzano una figura di straordinarie doti umane, oltre che professionali. Muore il 2 febbraio 1970, a soli trentasei anni, a causa della progressione del morbo di Hodgkin, lasciando la moglie Anna e la figlia Antonella. La sua vita ha affascinato così tante persone da richiedere l’avvio della causa di beatificazione. Nel 2005, il vescovo di Winone (Minnesota), Bernard Joseph Harrington, ha concesso il nulla osta alla diocesi di Parma per l’apertura della causa adducendo come ragione la “compassion for mankind” (in italiano, “compassione per l’umanità”) e l’eroismo con cui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita di fronte alla malattia. Giancarlo Rastelli ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia in vita sia post mortem, tra cui l’assegnazione di tre medaglie d’oro a Washington; la nomina a far parte dei National Institutes of Health (NIH), l’assegnazione della medaglia d’oro premio “Missione del Medico” da parte della Fondazione Carlo Erba di Milano.
Dopo l’inaugurazione, martedì 16 aprile, alle ore 18, nell’aula 6 del centro didattico dell’Aou Senese, si tiene un incontro di approfondimento sulla mostra, alla presenza di Giovanni Lucertini, cardiochirurgo curatore della mostra, e Umberto Squarcia, ordinario di Pediatria e Cardiologia pediatrica all’Università di Parma, nonché amico di Giancarlo Rastelli. L’incontro è aperto alla cittadinanza.