La serata è presentata nell’ambito del festival itinerante “Riprendiamoci la scena” promosso da Cesvot, il Centro Servizi Volontariato Toscana
CASTELNUOVO BERARDENGA. Le piante scelgono, imparano e ricordano. Le piante sviluppano una loro socialità e si muovono senza consumare energia. In sostanza, il mondo vegetale custodisce soluzioni tecnologiche di cui non potremo fare a meno nel nostro futuro. Parola di Stefano Mancuso, scienziato e appassionato divulgatore, venerdì 22 luglio (ore 21:30) sul palco della Certosa di Pontignano, a Castelnuovo Berardenga (Siena), con “Plant revolution”, un excursus/spettacolo sull’incanto del mondo vegetale.
Ingresso libero, è consigliata la prenotazione via email a info@lostanzonedelleapparizi
Professore universitario e fondatore della neurobiologia vegetale, Stefano Mancuso è tra le massime autorità mondiali impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulla natura e l’ambiente. Inserito nelle classifiche dei personaggi destinati a cambiare il mondo, Mancuso cerca di gettare luce sugli aspetti più affascinanti della vita delle piante: i meccanismi, i comportamenti, la difesa, la comunicazione, le strategie di espansione, la resistenza, l’organizzazione, la stessa evoluzione, tutto segue nelle piante una propria via originale e “sostenibile” che non possiamo più permetterci di ignorare.
Per migliorare la nostra vita, non possiamo dunque fare a meno di ispirarci alle piante. Perché le piante sono organismi sociali sofisticati ed evoluti che offrono la soluzione a molti problemi tecnologici, e sono anche molto più resistenti degli animali.
Qualcosa che nessuno, o quasi, ha mai immaginato. La scoperta che le piante, al pari degli animali, hanno piena coscienza di sé, in relazione allo spazio che le circonda ed in relazione agli altri. Meglio degli animali riescono a risolvere i problemi che di volta in volta si trovano a dover affrontare. Hanno straordinarie capacità di adattamento, possono vivere in ambienti estremi, si mimetizzano per sfuggire ai predatori, producono molecole chimiche con cui manipolare il comportamento degli animali (e degli umani). Vere e proprie reti viventi, sono organismi costruiti su un modello totalmente diverso dal nostro.
“Riprendiamoci la scena” è curato dall’associazione culturale Lo stanzone delle apparizioni, con la direzione artistica di Matteo Marsan e Daniela Morozzi, che presenta tutte le serate. La rassegna ha come filo conduttore temi quali ambiente, difesa dei diritti, integrazione, salute, terza età.
“Tutti dicono che questa sarà l’estate della ripartenza dopo i due anni durissimi di pandemia – dice Viro Pacconi, presidente della delegazione Cesvot di Siena – noi non solo ci speriamo ma stiamo lavorando affinché sia così. La cultura e l’arte sono le due basi da cui tutta la Toscana può ripartire a livello sociale ed economico”.
STEFANO MANCUSO – Professore ordinario presso l’Università di Firenze e ordinario dell’Accademia dei Georgofili, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV, www.linv.org), con sedi a Firenze, Kitakyushu, Bonn e Parigi. Nel 2010 è il primo scienziato italiano ad essere invitato come speaker in un TED GLOBAL: il video della conferenza, tenuta ad Oxford, viene visualizzato 1,3 milioni di volte sul sito TED. Nel 2013 pubblica il pluripremiato best-seller Verde brillante, edito da Giunti. Nel 2014 fonda PNAT (www.pnat.net), una start-up dell’università di Firenze per la creazione di tecnologia ispirata dalle piante. Nel 2016 vince il premio del Ministero della Scienza e Tecnologia austriaca “Wissenschaftbuck des Jahres” per il miglior saggio scientifico dell’anno. Nel 2018, il suo libro Plant Revolution vince il Premio Galileo 2018, il più prestigioso premio per la saggistica scientifica. “L’incredibile viaggio delle piante”, “La Nazione delle piante” (vincitore nel 2019 del Premio Capalbio e dell’Earth Prize) e “La pianta del mondo” sono editi da Laterza. I suoi libri sono tradotti in 27 lingue.
PROSSIMO APPUNTAMENTO – Lunedì 25 luglio, in piazza Sivieri a Follonica (Grosseto), sarà la volta dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, formazione composta da 35 musicisti provenienti da 12 diversi Paesi: il titolo della serata non può essere che “Culture contro la paura”.
Info e programma completo su www.cesvot.it.