Giovedì 25 ( ore 21.30) si entra nel vivo della programmazione giovane, con l’esplosivo e frizzante concerto di Alex Britti
CHIUSDINO. Giovedì 25 luglio prosegue la tappa senese della nona edizione di Entroterre Festival, la manifestazione diffusa ideata e organizzata da Fondazione Entroterre, con la direzione artistica di Luca Damiani. Principale new entry tra le collaborazioni istituzionali di quest’anno in Toscana, la partnership con Fondazione San Galgano e il Comune di Chiusdino ha consentito la realizzazione di tre eventi nella magica cornice open air della basilica scoperchiata di San Galgano (Strada Comunale di S. Galgano).
Dopo il successi dell’appuntamento con Lucia Mascino e l’Orchestra della Toscana del 19 luglio, Giovedì 25 ( ore 21.30) si entra nel vivo della programmazione giovane, con l’esplosivo e frizzante concerto di Alex Britti, che propone il meglio del suo repertorio e nuovi brani del futuro disco, sempre scanditi dal ritmo della sua inconfondibile chitarra. Dopo il ritorno nella scena musicale con una nuova identità artistica, tre hit e un tour estivo, Britti continua la metamorfosi iniziata con Tutti come te e Nuda, ritrovandosi nel sound blues, pop, rap con contaminazioni urban del brano Supereroi.
La programmazione senese si conclude martedì 27 agosto (ore 21.30) con il concerto dei Virtuosi italiani, una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale italiano ed internazionale. Il gruppo veronese con Alberto Martini Maestro di Concerto al violino porta il verbo vivaldiano in Toscana nel concerto dal titolo Estro, stravaganza e invenzione, programma tratto dalla raccolta vivaldiana L’Estro Armonico, La Stravaganza e Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione, concludendosi poi gloriosamente con Le Quattro Stagioni.
Ai Virtuosi italiani viene riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in anni di attività. La loro attenzione e ricerca verso esecuzioni storicamente informate, li ha condotti a esibirsi nel repertorio barocco e classico anche su strumenti originali. Così scrive Enrico Girardi sul “Corriere della Sera”: «I Virtuosi Italiani sono un ensemble di assoluto valore. Affrontano il barocco, il classico e il contemporaneo non solo con disinvoltura, ma con una grinta, uno smalto e una “adrenalina” che produce vita e tensione senza portare oltre i limiti di una saggia pertinenza stilistica».