La commedia, che negli ultimi anni è stata rappresentata con grande successo, è un grande quadro d’interno borghese dove si vive un passaggio di vita coniugale
MONTEPULCIANO. Due aggettivi che “colorano” in modo assolutamente particolare il termine “crimini” che farebbe subito pensare a uno o più colpevoli: infatti, in questo testo noir, con un finale sorprendente e imprevisto, scritto nel 2003 dal prolifico commediografo francese Eric-Emmanuel Schmitt, i colpevoli di questi piccoli crimini coniugali sono entrambi i protagonisti.
Franco Romani, tra i fondatori di Arteatro Gruppo, direttore artistico, regista e scenografo di tantissimi altri spettacoli anche in quest’occasione, all’interno di una sua deliziosa scenografia, guida Alessandro Zazzaretta e Giovanna Vivarelli, che interpretano una coppia, che, in un crescendo lento ma inarrestabile, in un disvelarsi graduale e travolgente, è costretta a rivelare i propri, personali “piccoli crimini coniugali” all’altro coniuge.
La commedia, che negli ultimi anni è stata rappresentata in Italia con grande successo, è un grande quadro d’interno borghese dove si vive un passaggio particolare di vita coniugale. Lisa e Gilles tornano a casa dell’ospedale dove lui è stato ricoverato per un incidente domestico non troppo chiaro, una botta in testa e a seguito della quale ha perso la memoria non riconoscendo né le cose né la moglie. Questo è l’inizio e la continuazione del testo molto veloce e dinamico, è un discorso tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, a volte ironiche, a volte cattive che costruisce un meccanismo perfetto in un’atmosfera che diventa inquietante. Capovolgimenti improvvisi di situazioni e battibecchi continui porteranno alla realtà.
La vicenda mette in luce le problematiche di una vita a due, la gelosia, la paura di trovarsi da soli, le bugie che non servono a nulla se non a complicare le situazioni e ad alimentare i dubbi e a portare le persone a compiere atti di cui ci si può pentire amaramente. Questo copione e di conseguenza lo spettacolo fornisce spunti di riflessione grazie al modo di esprimersi concretamente dell’autore.
Ipocrisia, dramma, umorismo, vengono messi in luce in queste pagine raffinate, mantenendo un livello né troppo superficiale né troppo drammatico. Il trauma cranico con la conseguente amnesia temporanea di Gilles può rappresentare la voglia di staccare la spina da un rapporto che si pensa frustrante ma anche la base per mettere alla prova l’altro; il tentativo di Lisa di fargli ritornare la memoria è invece il simbolo della voglia di ricostruire un rapporto che si credeva devastato.
Schmitt è veramente bravo nel descrivere i pensieri più reconditi della mente umana, è bravo nel descrivere il pathos forte ed il ragionamento filosofico, adoperando un linguaggio molto semplice, facile da capire, un linguaggio di tutti i giorni. La sua scrittura è parlata e scorre benissimo come un fluido racconto.
Arteatro Gruppo ha riservato in questa stagione una serie di capolavori, ricordando al pubblico che dal 1984, in questi trentatre anni, la sua vitalità non si esaurisce. La “Cena dei cretini” a gennaio, “Fo spettacolo” di alcune settimane fa, allestimento, quest’ultimo, articolato su tre autentiche delizie che, attraversando vari aspetti del teatro di prosa, ha fatto vivere autentiche emozioni e divertimento.
Con il patrocinio del Comune di Montepulciano ed il supporto di Banca Valdichiana – Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano. Ingresso 10,00 Euro, rid. 8,00 Euro, info 338 2118449.
Collaborano Anna Meconcelli, Gianni Minasi e Stefano Banini. Acconciature e trucco, Luli. Luci, Marco Messeri.