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CHIUSI. A Chiusi domani (27 marzo) va in scena “Quando si era qualcuno…”, uno spettacolo emozionante sull'anima siciliana di Luigi Pirandello ispirato al teatro dell'opera dei pupi, al cunto, alle sonorità e alle atmosfere del canto siciliano. Un incontro affascinante con un autore sorprendente, divertente, sottile: è il Pirandello delle “Novelle per un anno”, vero cantiere creativo di tutta la sua produzione artistica, teatrale e romanzesca.
Lo spettacolo assume un valore particolare perché realizzato in collaborazione con Teatro Mascagni di Chiusi, Teatro comunale di Castiglion Fiorentino, Armunia Festival Costa degli Etruschi: un esempio della produzione artistica legata all’Istituzione Mascagni. Nell’ambito della stagione teatrale, si è voluto anche riscoprire anche i classici, miniera di universi infiniti. Appassionano perché aiutano a vivere. Perché sono specchi cui ci mettiamo di fronte per farci raccontare di noi stessi. Anche a distanza di un secolo.
Pirandello è un autore ormai classico, che per molti anni l'ha fatta da padrone nei cartelloni dei teatri italiani. Si è così andata costruendo un'immagine spesso stereotipata, noiosa, saccente, ammuffita, vecchia, pontificale dell'arte dell'autore agrigentino. Ma l'arte di Pirandello, come per tutti i grandissimi autori, era innanzitutto vita. Nelle novelle, il suo campo sperimentale, ancor più visibilmente che nelle opere teatrali e nei romanzi. Vita. E dalle novelle è tratto questo spettacolo: dalla vita.
La regia e la drammaturgia di “Quando si era qualcuno…” sono di Annalisa Bianco e Virginio Liberti, scenografia e video di Norma Angelini, con Fabio Monti.