Un documentario di 117 minuti sul leader carismatico della sinistra
di Paola Dei
SIENA. Al Cinema Pendola da qualche giorno viene proiettato il film di Walter Veltroni dedicato al grande leader della sinistra Enrico Berlinguer, documentario di 117 minuti dal titolo: Quando c’era Berlinguer. Un tributo ad una grande figura di politico che con l’esempio, la signorilità e la forza di un pensiero radicato nelle parti più profonde ha saputo incidere nell’animo di intere generazioni rimanendo anche dopo la sua dipartita, uno dei più amati esponenti del Comunismo italiano e non solo. Immagini di repertorio, pezzi di documenti storici ne delineano la figura all’interno di un linguaggio che appare più poetico e meno analitico.
La domanda che Veltroni si pone e ci pone è insita già nel contenuto della pellicola: Come è possibile che un Leader sia ancora tanto amato e ricordato come uno degli ultimi padri anche da rappresentanti di schieramenti diversi.
Mescolando interviste estremamente personali a quelle estremamente istituzionali, Veltroni tende a mostrare la figura di un uomo che tanta parte ha avuto nella sua stessa vita, quando militava nel partito e non era ancora Walter Veltroni di Chiara fama. Ne esce la figura di un uomo ligio alla tradizione eppure capace di essere ribelle laddove occorreva esserlo, di un personaggio che è stato prima persona e che riusciva ad accendere gli animi di giovani e anziani allo stesso modo instillando nelle menti il bisogno di ragionare, di interrogarsi, di cercare verità.Unico neo l’ombra dell’autore che echeggia in ogni fotogramma del film, ma forse ciò è da imputarsi all’entusiasmo nell’averlo realizzato una pellicola su un personalità tanto ammirata.
Certamente resta un bellissimo documento storico dove echeggiano antiche speranze e qualche sogno infranto. Da vedere per comprendere meglio cosa è accaduto nel frattempo.