MONTEPULCIANO. “Un giorno, durante una recita a corte, sparisce il Re”. Giocato sull’equivoco tra Re nota musicale e il re sovrano si sviluppa “In ascolto di un Re”, una fiaba musicale in CantieRe, il divertente lavoro con i testi di Raffaele Giannetti su musica di Stefano Taglietti e regia di Robert Nemack che va in scena al CAntinonearte domani (19 luglio) con due rappresentazioni: alle ore 18.00 la prima e poi alle ore 21.30.
Un’operina tascabile per soprano, recitante, mimo e quartetto d’archi in prima assoluta commissionata dal 35° Cantiere Internazionale d’Arte. Ispirata ai racconti e allo stile di Gianni Rodari e Italo Calvino la storia musicale (e non solo) è costruita da suoni e ritmi linguistici inconsueti, variabili e non scontati. Un Re musicale è scomparso facendo calare la cacofonia sul mondo. L’obiettivo è dunque quello di riportare a corte l’antica armonia. Dodici le tappe di questo lungo viaggio scandite da un orologio a cucù – come dodici sono le ore o i suoni della scala cromatica – che porterà i protagonisti “dopo molte e indicibili peripezie di là dal mare in una terra sconosciuta”.
Una creazione da camera dove si alternano un soprano (Marina Tardi), un mimo (Ilaria Sacchetta), un cantastorie (Mauro Marchetti che è anche maestro concertatore) e un quartetto d’archi (Damiano Babbini e Laurence Cocchiara ai violini, Costanza Papini alla viola, Catherine Bruni al violoncello) e dove ogni quadro contiene in sé una storia, un importante momento narrativo che unito alle altre storie definisce il quadro fiabesco complessivo come un vero e proprio puzzle. Ogni canzone è scritta con uno stile differente, nella metrica e nella lingua con un ritmo calzante e ossessivo.
Un’operina tascabile per soprano, recitante, mimo e quartetto d’archi in prima assoluta commissionata dal 35° Cantiere Internazionale d’Arte. Ispirata ai racconti e allo stile di Gianni Rodari e Italo Calvino la storia musicale (e non solo) è costruita da suoni e ritmi linguistici inconsueti, variabili e non scontati. Un Re musicale è scomparso facendo calare la cacofonia sul mondo. L’obiettivo è dunque quello di riportare a corte l’antica armonia. Dodici le tappe di questo lungo viaggio scandite da un orologio a cucù – come dodici sono le ore o i suoni della scala cromatica – che porterà i protagonisti “dopo molte e indicibili peripezie di là dal mare in una terra sconosciuta”.
Una creazione da camera dove si alternano un soprano (Marina Tardi), un mimo (Ilaria Sacchetta), un cantastorie (Mauro Marchetti che è anche maestro concertatore) e un quartetto d’archi (Damiano Babbini e Laurence Cocchiara ai violini, Costanza Papini alla viola, Catherine Bruni al violoncello) e dove ogni quadro contiene in sé una storia, un importante momento narrativo che unito alle altre storie definisce il quadro fiabesco complessivo come un vero e proprio puzzle. Ogni canzone è scritta con uno stile differente, nella metrica e nella lingua con un ritmo calzante e ossessivo.
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