il varietà della compagnia "Tacchi misti", (Carla Ferraro, Silvia Siravo, Valentina Martino Ghiglia e Laura Mazzi) mette in scena i drammi quotidiani della maternità
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TORRITA DI SIENA. Diventare mamma è bellissimo. Dal momento in cui sai di avere una “creaturina” che cresce dentro di te cambia tutto: il tuo corpo, il tuo umore, le tue abitudini. iltuo stile di vita.
Ma è tutto bellissimo, perchè tra poco quella “creaturina” l’avrai tra e braccia e sarà dolce e bellissimo prendersi cura di lei/lui, affronterai con il sorriso ogni momento della giornata.
E invece no. O almeno, non sempre. Perchè diventare madre e prendersi cura della “creaturina” non sempre è così meraviglioso come viene dipinto nelle pubblicità o come ci siamo da sempre immaginate.
Può accadere che qualcosa non vada secondo i nostri piani, un parto prematuro e la degenza in TIN, un supporto esterno non sufficiente o assente, la perdita momentanea della autonomia faticosamente raggiunta.
Moms, il divertente varietà della compagnia “Tacchi misti”, (Carla Ferraro, Silvia Siravo, Valentina Martino Ghiglia e Laura Mazzi) tratta dalla piece “Mom’s the Word”, mette in scena i piccoli grandi drammi quotidiani della maternità.
Lo fa in maniera ironica, riuscendo a descrivere realisticamente i momenti meno armoniosi di questa fase della vita.
La fatica, gli ormoni impazziti, il baby blues, lo stordimento e i momenti di confusione mentale dovuti alla carenza di sonno, la mancanza di tempo, energie e voglia di prendersi cura del proprio aspetto.
Il tutto condito con un mix di canzoni riadattate al tema.
Per chi è mamma credo che l’identificazione in queste 4 “moms” possa essere spontanea ed immediata, come lo è stata per me, mamma del secondo figlio di un anno: sentirsi stanca al punto da uscire di casa senza curarsi dell’aspetto, carica della responsabiltà della piccola vita che si è generato ma con delle risorse che non sembrano sufficienti.
Veder rappresentati sulla scena quei momenti, scevri della pesantezza che abbiamo percepito nell’istante in cui li abbiamo vissuti personalmente, ci fa sentire più “normali”: come la madre “sufficientemente buona” di Winnicottiana memoria, posso non essere una mamma perfetta, posso concedermi di sentirmi stanca e sopraffatta dalla responsabilità, dalla stanchezza e dagli ormoni , dalle ansie e le paure, dai sensi di colpa ed essere però una madre adeguata, che trasmette amore e sicurezza. E posso anche riderci su.
Gessica Nisi
Presidente Centro Pari Opportunità dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese