Presentazione del volume curato da Barile e Prete
SIENA. Sarà presentato martedì (17 Febbraio) alle ore 17.00 presso la Sala Storica della Biblioteca il libro “Il mondo non è bello se non veduto da lontano“, contenente lo scambio epistolare fra Giacomo Leopardi e la sorella Paolina, uscito per nottetempo nella collana “ritratti”, pp. 190, € 14,00.
In queste lettere, “la sorella del poeta”, per citare Virginia Woolf, esce finalmente dall’ombra: non piú solo appendice biografica alla storia di un fratello straordinario, il personaggio di Paolina si fa spazio tra queste righe e ci parla di molte cose: di una prigionìa femminile che è fonte di sofferenza e frustrazione, di una curiosità indomita, di un desiderio di libertà che diventa viaggio interiore e intellettuale, di un amore fraterno profondissimo che si incrinerà per gli orientamenti ideologici sempre piú contrastanti dei due, fino al silenzio.
Paolina è per Giacomo un’interlocutrice colta e vivace, complice e sostenitrice, uno spirito inquieto esiliato nel polveroso Palazzo Leopardi; e lui tenta di sostenerla da lontano con le sue bellissime lettere che le aprono il mondo: le città, le letture, gli incontri, mescolati al fluire della vita intima e alle “bagattelle” che restituiscono il sapore del quotidiano. E a emergere da questo dialogo non è soltanto il ritratto di due “anime” malinconicissime e appassionate, che si specchiano a distanza, ma anche l’immagine di una società chiusa e dura, alla quale entrambi tentano caparbiamente di resistere.
La presentazione – con i curatori del volume – si svolgerà in collaborazione con il Centro Culturale delle Donne Mara Meoni. Per l’occasione saranno esposti alcuni documenti di Giacomo e della famiglia Leopardi, provenienti dalle raccolte della Biblioteca.
Laura Barile ha insegnato Letteratura italiana presso l’Università di Siena e si è occupata di editoria, quotidiani e di poesia, in particolare di Vittorio Sereni e Eugenio Montale. Tra i suoi lavori, Sereni (1995), Il passato che non passa e altri scritti su Vittorio Sereni (2003), Adorate mie larve. Montale e la poesia anglosassone (1990, Premio Ossi di seppia) e Montale, Londra e la luna (1998). Ha esordito nella narrativa con i racconti Oportet (1997, Premio Calvino) e ricevuto il Premio dell’Accademia dei Lincei per le Letterature europee. Con nottetempo ha pubblicato Le frontiere del Caucaso (2013) la lettura di Amelia Rosselli (nottetempo, 2014).
Antonio Prete ha insegnato Letterature comparate presso l’Università di Siena. È autore di saggi (Il pensiero poetante. Saggio su Leopardi, 1980, Nostalgia. Storia di un sentimento, 1992, Il deserto e il fiore. Leggendo Leopardi, 2004, I fiori di Baudelaire. L’infinito nelle strade, 2007, Sulle Operette morali: sette studi, 2008, Compassione. Storia di un sentimento, 2013, tra gli altri) e poesie (Menhir, 2007, Se la pietra fiorisce, 2012). Per nottetempo ha pubblicato i romanzi Trenta gradi all’ombra e L’ordine animale delle cose. Fa parte del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani.