SIENA. Andrea o I riuniti è uno romanzi più importanti del Novecento. Nacque nel clima del rovinoso tramonto asburgico, nel crollo della tradizione aristocratica dell’Austria che ebbe in Hugo von Hofmannsthal uno dei suoi esponenti di maggior spicco. Iniziata nel 1912 l’opera avrebbe accompagnato Hofmannsthal fino alla morte, avvenuta nel 1929. Rimase incompiuta e al tempo stesso perfetta. Il giovane Andrea parate dalla sua Vienna alla volta di una sognata Venezia settecentesca, perché, là, «la gente è quasi sempre in maschera».
Il viaggio educativo che vine raccontato è un itinerario iniziatico. Dopo una prima rivelazione avuta durante il viaggio, Andrea arriva subito a Venezia, dove viene preso da un quadrilatero di enigmi, ogni personaggio è sdoppiato, ogni gesto appartiene all’insieme dei quattro e a nessuno, secondo le leggi di un misterioso disegno alchemico.
Andrea o I ricongiunti uscì postumo postumo nel 1930. Ora appare in una nuova traduzione curata da Andrea Landolfi, docente di letteratura tedesca nell’Ateneo di Siena. Per la prima volta, accanto alla parte compiuta, è edita la quasi totalità dei frammenti sparsi e degli appunti che sarebbero stati utilizzati per condurre a termine l’opera. Andreas o I riuniti di Hugo von Hofmannsthal (a cura di Andrea Landolfi, Del Vecchio Editore, Roma 2019) sarà presentato nella Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi (via di Città, 75) da Carlo Caruso, Pierluigi Pellini e Niccolò Scaffai mercoledì 15 gennaio alle ore 17,30.