Il 7 novembre alle 17.30 per il centenario della verifica della relatività generale
SIENA. Per il centenario della verifica della relatività generale una conferenza divulgativa dal titolo: “Breve storia di come osservare un’eclissi possa sconvolgere il mondo”. Un’occasione, alla Biblioteca Comunale degli Intronati, il prossimo 7 novembre, alle 17.30, a ingresso libero, per comprendere la complessità dell’universo in compagnia di Giacomo Bonnoli, astrofisico dell’Università di Siena.
«Esattamente 100 anni or sono – racconta il ricercatore – si compiva trionfalmente con la diffusione del risultato una misura astronomica concettualmente semplice ma tecnicamente assai delicata, la rivoluzione Einsteniana. Dopo aver mostrato, nel 1905, che spazio e tempo non sono grandezze assolute e indipendenti, ma che le misure di entrambi variano in relazione allo stato di quiete o di moto dell’osservatore, e sono legate tra loro da precise leggi, nel 1916 Einstein riscriveva la teoria della gravitazione, come una teoria “geometrodinamica dello spazio-tempo”. Alla misteriosa “azione a distanza” tra masse, sulla quale Newton prudentemente “non formulava ipotesi”, Einstein sostituì una relazione profonda, di reciproca influenza, tra massa e geometria dello spazio-tempo affermando: “Le masse dicono allo spazio-tempo come incurvarsi; la geometria curva dello spazio-tempo dice alle masse come muoversi”.
Ma sarà Sir Arthur Eddington – continua Bonnoli – cimentandosi in un’avventura degna di Jules Verne in luoghi remoti ed esotici del pianeta, a osservare il 29 maggio 1919 un’eclissi totale di Sole e a ricavarne le misure che forniranno la prova, manifesta e dirompente, del “parricidio” del fondatore della meccanica: la massa del Sole deviava la luce delle stelle nella misura prevista da Einstein, incompatibile con la previsione classica».
Una scoperta che ha detronizzato senza appello, con risonanza immediata e planetaria, il padre Newton.
Altre prove sperimentali seguirono qualche decennio dopo. Tutte previste originariamente da Einstein ma irrealizzabili con le tecnologie dell’epoca, fino alla recente, clamorosa rivelazione delle onde gravitazionali annunciata nel 2016, a quasi cento anni esatti dalla pubblicazione dello storico lavoro che le prevedeva.
«La relatività generale – conclude Bonnoli – lungi dall’essere un’elegante riscrittura della gravitazione classica in bella lingua matematica, rivoluziona la nostra concezione dell’Universo e, travalicando persino la poderosa immaginazione del suo ideatore, incide profondamente nella vita quotidiana di ciascuno di noi».
Giacomo Bonnoli, astrofisico delle alte energie, si è laureato in Fisica all’Università di Pisa e ha conseguito a Siena il Dottorato di Ricerca in Fisica Sperimentale. Dopo alcuni anni all’Osservatorio Astronomico di Brera (Istituto Nazionale di Astrofisica) è stato Ricercatore a tempo determinato all’Università degli Studi di Siena dove attualmente è contrattista al Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente. Si occupa principalmente di studi multi-banda e multi-messaggero sui getti relativistici originati da nuclei galattici attivi, e degli studi cosmologici e di fisica fondamentale connessi. Nella collaborazione internazionale MAGIC è coordinatore scientifico del gruppo di ricerca sulle sorgenti extra-galattiche di radiazione gamma di altissima energia. MAGIC ha progettato e costruito, mantiene e utilizza un sistema stereoscopico di due telescopi per raggi gamma basati sulla tecnica di imaging per effetto Cherenkov atmosferico. I telescopi MAGIC sono situati all’Osservatorio di Roque de los Muchachos sull’isola di La Palma nelle Canarie, e con i 17 metri di diametro dei loro specchi primari sono i più grandi al mondo attualmente operativi. Oltre a MAGIC, Giacomo Bonnoli partecipa anche alle collaborazioni Cherenkov Telescope Array e ASTRI, sempre nel campo dell’astronomia gamma da terra con tecnica Cherenkov. Svolge intensa attività didattica e di divulgazione.